Resoconto sommario della seduta n. 171 della commissione Lavori Pubblici, Comunicazioni
LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)
Mercoledì 18 marzo 1998
171ª Seduta
Presidenza del Presidente
PETRUCCIOLI
Intervengono i sottosegretari di Stato per le comunicazioni Lauria e per i trasporti e la navigazione Albertini.
8 COMMISSIONE SENATO RESOCONTO SEDUTA DEL 18 MARZO 1998.
La seduta inizia alle ore 15,15.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il PRESIDENTE avverte che il senatore Baldini ha chiesto, ai sensi dell'articolo 33, comma 5, del Regolamento, l'attivazione dell'impianto audiovisivo in relazione alla discussione in sede deliberante dei disegni di legge nn. 3053 e 3075. Pertanto, limitatamente alla trattazione dei predetti provvedimenti, sarà assicurata la pubblicità dei lavori.
La Commissione prende atto.
IN SEDE DELIBERANTE
(3053) Remunerazione dei costi relativi alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari effettuata dal Centro di produzione S.p.a.
(3075) CASTELLI - Nuove norme in ordine alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari
(Seguito della discussione congiunta e rinvio)
Riprende la discussione congiunta, sospesa nella seduta dell'11 marzo scorso.
Interviene il senatore DE CORATO che, prima della ripresa della discussione generale, ritiene opportuno che tanto il rappresentante del Governo quanto il relatore Besso Cordero debbano prendere una più precisa posizione nei confronti dei contenuti della nota inviata dal Garante per la concorrenza.
Il presidente PETRUCCIOLI fa presente che il Governo e il relatore potranno più opportunamente intervenire in sede di replica dopo la chiusura della discussione generale.
Poiché il senatore De Corato insiste nella sua richiesta interviene il relatore BESSO CORDERO che fa presente come, avendo già messo in luce i problemi contenuti nel disegno di legge nella relazione illustrativa dei provvedimenti ed avendo in essa già espresso alcune perplessità in quell'occasione, non abbia molto altro da aggiungere sui contenuti della nota la quale non fa altro che ribadire alcuni dei problemi già richiamati. Ritiene pertanto che si possa proseguire nella discussione generale.
Il sottosegretario LAURIA riconferma a sua volta quanto sostenuto nella seduta di ieri dal ministro Maccanico sulla questione. Dichiara tuttavia la disponibilità del Governo a prendere in esame tutti gli emendamenti che i parlamentari vorranno presentare ai provvedimenti in discussione.
Il presidente PETRUCCIOLI, prima di dar seguito alla ripresa della discussione generale, informa che sono giunti i pareri della Commissione bilancio sui due provvedimenti in titolo mentre il parere della 1a Commissione arriverà in tempi celeri.
Interviene quindi il senatore LO CURZIO che sottolinea la necessità di salvaguardare il pluralismo dell'informazione e quindi la libera voce di Radio radicale. In merito poi ai provvedimenti in discussione fa presente come la gara che in essi è prevista debba essere espletata in modo corretto e trasparente affinché tutti coloro che vi partecipano possano avere le stesse opportunità di vincerla. Esprime pertanto forti perplessità sui requisiti riguardanti le capacità di investimento dei partecipanti alla gara sottolineando come la concessionaria pubblica disponga di finanziamenti più consistenti di tutti gli altri presumibili concorrenti. Su questo tema il Governo deve prendere una posizione chiara affinché a tutti sia garantita la possibilità di partecipare alla gara con le stesse possibilità e proprio su questo punto il disegno di legge presentato dal Governo deve attestarsi in modo da considerare tutte le esigenze espresse dalle diver
se forze politiche.
Prende quindi la parola il senatore SEMENZATO che esprime anzitutto al Governo una critica ovvero l'aver presentato un disegno di legge che, fotografando l'esistente, non prospetta alcuna soluzione dei problemi connessi alle trasmissioni radiofoniche dei lavori parlamentari. D'altra parte la nota inviata dall'Autorità antitrust, sottolineando la bontà dell'espletamento della gara per l'erogazione di alcuni servizi pubblici che ad avviso di questo organismo possono essere svolti anche da soggetti diversi dalla concessionaria pubblica, pone un problema di ordine generale rispetto al quale il Parlamento deve necessariamente fare degli approfondimenti. A questo punto infatti non è più in questione soltanto il problema di una proroga della concessione a Radio radicale ma quello dell'espletamento della gara come principio generale per l'erogazione di determinati servizi pubblici che viene al centro del dibattito parlamentare: la vicenda della trasmissione dei servizi parlamentari potreb
be infatti diventare la premessa di un più diffuso metodo sul quale il Gruppo dei Verdi è in assoluto disaccordo. Sul problema della trasmissione dei lavori parlamentari bene peraltro ha fatto, nella seduta di ieri, il ministro Maccanico a richiamare i princìpi contenuti nell'articolo 21 della Costituzione piuttosto che quelli dell'articolo 43 della Costituzione in riferimento ai princìpi di concorrenza. Ritiene infatti che questo sia l'ambito corretto della discussione; inoltre è da far presente che le trasmissioni dei lavori parlamentari possono essere svolte in modo assai diverso dal servizio pubblico al quale si possono chiedere requisiti più pregnanti rispetto a quelli richiesti finora a Radio radicale che svolge anche la funzione di organo di partito. Sul tema poi dei servizi parlamentari c'è un'altra questione che dovrebbe essere risolta ed è quella di dare facoltà ai Presidenti delle due Camere di gestire in proprio la trasmissione dei la
vori del Parlamento decidendo tempi e modi della trasmissione mediante la predisposizione delle opportune frequenze. Dichiara poi di essere in parte favorevole ad alcune delle osservazioni contenute nella nota dell'Antitrust e se si dovesse giungere all'espletamento della gara si dovrebbe prescindere dalla disponibilità delle frequenze da parte dei soggetti partecipanti, questione questa non prevista nel provvedimento presentato dal Governo. Ritiene in ogni caso che, data la complessità della materia, sia difficile poter portare a termine l'iter del provvedimento su temi di portata così generale come quello della gara. Considerato tuttavia che Radio radicale sta svolgendo ormai da tempo il servizio e che tale lavoro deve essere ricompensato propone di stralciare la parte del provvedimento che non riguarda la proroga e la copertura finanziaria della stessa, al fine di esaminare la parte stralciata in un Comitato ristretto che possa approfondire tutti gli aspetti di ordine generale
e invece limitare i lavori della Commissione al tema della proroga della concessione al Centro di produzione S.p.a.
Interviene infine il senatore DE CORATO che, in considerazione dei paradossi emersi nel dibattito svoltosi fin qui, invita il Governo a ritirare il disegno di legge, constatata peraltro la molteplicità delle posizioni della maggioranza sul provvedimento. La sua parte politica ritiene inutile procedere ad una gara sapendo già chi sarà il vincitore, considerato peraltro che esiste già un soggetto che svolge il servizio in maniera senz'altro più neutrale di quanto non faccia la concessionaria pubblica RAI. A questa considerazione si aggiungono anche quelle contenute nella nota dell'Antitrust che sembra non aver minimamente determinato nessun cambiamento di posizione del Governo neanche in relazione alla prospettata soppressione dell'articolo 14 del contratto di servizio. Dichiara pertanto di aderire alla proposta avanzata dal senatore Semenzato di costituire un Comitato ristretto che esamini le problematiche più generali circa l'erogazione di alcuni servizi pubblici
come ad esempio quello dell'informazione per i necessari approfondimenti, rinnovando la concessione a Radio radicale.
Il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di piano per la realizzazione degli interporti (n. 224)
(Parere al Ministro dei trasporti e della navigazione, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della legge 23 dicembre 1997, n. 454. Esame e rinvio)
Il relatore, senatore VEDOVATO, illustra il provvedimento in titolo volto ad incrementare il trasporto intermodale e lo sviluppo degli interporti al fine di dare maggiore competitività al settore dei trasporti. Il provvedimento prende l'avvio dalle disposizioni contenute nell'articolo 9 della legge n. 454 del 1997; gli interporti ammessi a vario titolo al finanziamento sono ad oggi circa 25 per un importo complessivo statale pari a circa 830 miliardi. Dopo aver dato conto della collocazione regionale dei diversi interporti, sottolinea come tra di essi non sia compreso quello di Milano-Sagrate-Lachiarella che non verrà realizzato e per il quale si è reso necessario procedere alla risoluzione della convenzione. Poiché la situazione dei progetti riguardanti gli interporti è molto variegata nei diversi punti del Paese, una riflessione si rende opportuna sulla complessità delle procedure; tale complessità potrebbe infatti mettere in crisi i tempi di attuazione d
ei progetti in relazione alle esigenze alle quali essi debbono rispondere. Va poi osservato che le considerazioni conclusive del documento ministeriale sulla possibilità di evitare una proliferazione delle strutture interportuali determinando uno squilibrio rispetto alle necessità del traffico merci nel Paese sono meritevoli di approfondimento per giungere eventualmente ad una integrazione legislativa della legge n. 240. Illustra poi le priorità nelle procedure di applicazione del comma 2 dell'articolo 9 della legge n. 454, sottolineando come i bacini di riferimento di una struttura interportuale possano non coincidere con le delimitazioni amministrative provinciali mentre nel provvedimento si delineano le priorità con riferimento ai soli dati relativi al traffico merci in entrata e in uscita dalle province. Al riguardo va pertanto richiamata l'esigenza di un coinvolgimento degli enti effettivamente interessati come per esempio le regioni. Vi è poi una considerazione pi&ugr
ave; generale da fare circa l'opportunità di pensare ad una rete più generale dell'intermodalità e della logistica che prenda in considerazione la possibilità di una destinazione immediata di quote di finanziamento per il potenziamento di infrastrutture già esistenti, in alcune aree ben individuate, dove il rischio di far decollare i grandi progetti (e quindi di bloccare i finanziamenti) è assai forte. Queste infrastrutture possono infatti essere messe in breve tempo in grado di svolgere un'azione di supplenza in attesa della realizzazione degli interporti che prevedono un impatto progettuale più grande.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione generale.
Interviene il senatore CASTELLI che sottolinea come la Lombardia si trovi in una situazione molto particolare nella quale l'entità del traffico merci è ormai ampiamente al di sopra delle capacità delle infrastrutture che da qui a poco arriveranno al collasso. La situazione dell'intermodalità è poi in una fase così arretrata che molti dei progetti non potranno prendere avvio. Le vie che si possono perseguire per risolvere il problema di questa regione sono pertanto due: o il ripensamento di tutte le grandi infrastrutture o l'intervento sulle infrastrutture esistenti al fine di un loro potenziamento. La sua parte politica ritiene di dover privilegiare questa seconda opzione in quanto molti dei progetti di potenziamento delle infrastrutture che possano favorire l'intermodalità sono ormai in fase avanzata e hanno l'assenso di tutti gli enti locali. Invita pertanto il Governo a intervenire in questo senso al fine di rafforzare la rete esistente che comporta un m
inore impatto ambientale e al contempo garantisce lo sviluppo del mercato. Perché ciò sia possibile è tuttavia necessario che anche per la Lombardia possano essere utilizzati i finanziamenti previsti per gli interporti e perché ciò si verifichi è necessario un intervento legislativo da parte del Governo. D'altronde questa sembra l'unica via di uscita ragionevole per evitare quel collasso delle infrastrutture sopra richiamato ed intervenire sulla rete esistente per rafforzarla abbandonando i grandi progetti fin qui pensati.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,30.