Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 09 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Manfredi Giulio - 21 marzo 1998
VENT'ANNI FA, ADELAIDE AGLIETTA GIURATA POPOLARE AL PROCESSO CONTRO LE BR DI TORINO....

I brani seguenti sono tratti dal <> (Radio Radicale, 1978, a cura di Giovanni Negri):

"17 gennaio 1978 - Gli organi nazionali del PR comunicano la cessazione delle attività politiche centrali del partito, con una dichiarazione di Adelaide Aglietta (segretaria) e Paolo Vigevan (tesoriere). Le motivazioni sono chiarissime: per un partito d'opposizione, costituzionale e nonviolento, non vi sono più margini di azione. Il regime non li consente, vivere significherebbe solo far finta di continuare a vivere...

2 marzo 1978 - Su 122 nomi di cittadini estratti (per l'incarico di giudice popolare nel processo ai capi brigatisti, a Torino, ndr), hanno sinora accettato in 7. Viene sorteggiato il nome di Adelaide Aglietta...Il PR pone un quesito alle agenzie di stampa: <>...La Stampa pubblica le risposte dei segretari degli altri partiti. Zaccagnini: <>. Berlinguer: <>. Romita: <>. Il segretario del PRI, Biasini, rimprovera addirittura l'Aglietta: <>. 14 giorni dopo, a Montecitorio, riscoprendo Montesquieu e l'impossibilità per <> di svolgere le funzioni di giudice, tutti i partiti della maggioranza (di unità naz

ionale, ndr) respingeranno l'emendamento radicale che intendeva sopprimere la dispensa, per i deputati, dal poter essere chiamati a far parte di giurie popolari. E tutti i segretari di partito sono deputati (tranne quello radicale, che per statuto non lo può essere)...

4 marzo 1978 - Con una conferenza stampa Adelaide Aglietta annuncia la propria accettazione: <<...Meno di due mesi fa sono tornata a Torino, ho deciso di far cessare l'attività nazionale del partito, dopo 22 anni di lotte d'insuperato valore civile e politico, di fronte all'evidenza che da tempo celavamo a noi stessi. Nell'Italia degli anni '70 anche il solo chiedere l'attuazione della costituzione, l'abrogazione dei fondamenti fascisti dello stato, il rispetto della sua propria legge da parte del potere, la conquista di diritti civili e costituzionali fondamentali a tutti e per ciascuno esige processi, condanne,discriminazioni,ostracismi;ma esige - anche ormai - di mettere in causa la propria vita, se si è nonviolenti; la vita altrui oltre che la propria se si è violenti e si crede che i fini giustificano i mezzi e non che i mezzi prefigurano i fini, Nel 1977 abbiamo dovuto condurre decine di digiuni per quasi cento giorni ognuno, per ottenere che alcune distorte e avare notizie raggiungessero l'opinione pu

bblica. Contemporaneamente, nel 1977 è stato sufficiente sparare alle gambe o al cuore di qualcuno perchè messaggi politici venissero trasmessi a 50 milioni di italiani, per essere sempre più eletti a protagonisti della cronaca politica e antagonisti ufficiali di un potere che sembra volere la terra bruciata tra il suo 90% di consensi parlamentari e la "opposizione" violenta dei gruppi terroristici...>>...

6 marzo 1978 - Adelaide Aglietta si reca in tribunale ad annunciare ufficialmente la propria accettazione al presidente della corte d'assise, Guido Barbaro. Altri 4 cittadini accettano nello stesso pomeriggio, e la giuria si completerà definitivamente il 9 marzo con l'apertura del processo...

9 marzo - Prima udienza del processo. Gli imputati non lesinano, per l'occasione, accuse e minacce anche per i radicali. <>. Sempre nella mattinata del 9, alcuni giovani che si definiscono <> occupano <> di Roma, mandando in onda un comunicato...

10 marzo - (Le BR uccidono a Torino il maresciallo Rosario Berardi, ndr) Alle 8,30 le Brigate Rosse rivendicano il gesto criminale, con una telefonata all'ANSA. Alle 10,30 giunge all'ANSA una seconda telefonata; anch'essa rivendica l'assassinio di Berardi ma la voce (tremante e incerta) aggiunge: <>. Probabilmente si tratta di uno <>, ma la minaccia è netta... Anche <> prende duramente posizione: <>.

16 marzo - Non appena si diffonde a Montecitorio la notizia dell'uccisione dei cinque uomini della scorta di Moro e del rapimento del presidente della DC, Ugo La Malfa chiede l'instaurazione della pena di morte e l'utilizzo delle leggi marziali. Antonello Trombadori, incontrando in <> Pannella, gli urla: <>...Adelaide Aglietta ribadisce che <>, che <> e chiede le immediate dimissioni del ministro degli interni Cossiga...

27 marzo - La Stampa pubblica, in prima pagina, un articolo del suo direttore, Arrigo Levi. Il titolo è <> (sopratitolo: <>): <(che in ogni altro caso sarebbero state perseguite penalmente) ha finito per impedire il capo dello stato, se non altro psicologicamente,nello svolgimento delle sue funzioni... E' possibile eleggere capo dello stato personache , come Aldo Moro, non si sa dove si trovi e che è oggi impedito ad esercitare le sue funzioni? Nella costituzione nulla lo vieta: a una situazione straordinaria bisogna rispondere con iniziative straordinarie>>. Non c'è molto da commentare, circa questo articolo di Levi. Aggiungiamo solo due considerazioni: innanzitutto non può essere liquidato solo con ilarità, poichè contiene vere e proprie proposte eversive; in secondo luogo l'estensorereale del pezzo non è Levi, che ha giocato come al solito il suo ruolo di amanuense e non ha comunque il <> per sostenere simili proposte, che sono invece frutto di un'operazione La Malfa-proprietà de La Stampa (anche se più tardi persino Agnelli, su <>,prenderà le distanze dalle <>)...

3 aprile - Al processo di Torino alle BR, gli imputati rivolgono nuovamente pesanti minacce ai giudici e agli avvocati. I radicali sono accusati di essere <> e per non difettare di chiarezza un imputato, rivolgendosi a tutti, esclama: <>. Il partito radicale del Piemonte risponde con un comunicato: <>...

Il 19 giugno 1978 la corte d'assise di torino (della quale non fa parte Adelaide Aglietta, in quanto giudice popolare supplente), si riunirà in camera di consiglio. La sentenza verrà resa pubblica quattro giorni dopo. <> la commenta con un articolo di fondo (<>) che ricalca il vecchio ma pur sempre valido modulo: il processo di Torino non è un processo , un fatto giudiziario, bensì un folle braccio di ferro fra le Brigate rosse e lo stato. Del resto questa concezione de <> del processo è comprensibile. La guerra fra Birgate Rosse e regime è una guerra fra bande, l'una non meno temibile dell'altra. E <>, a pieno titolo, ha esercitato ottimamente, con il suo direttore, il ruolo di banda.".

Questo mio inserimento vuole essere semplicemente una richiesta motivata a Radio Radicale affinchè riesca, con il materiale d'archivio, a produrre un servizio su quel periodo che supplisca, certo in parte, alla rimozione imperante sui media, che dedicano pagine e pagine, ore e ore alla rievocazione di vent'anni fa, omettendo scientificamente ogni informazione su di noi; la <> ha effetto retroattivo....

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail