Cari compagni,
se ho ben compreso, quello che Marco Pannella ci ha detto, a più riprese, nel corso del convegno di Roma sulle nuove tecnologie si può così sintetizzare: siamo in un regime liberticida. Il genocidio del diritto e della legalità è in corso e quasi compiuto. La nostra opera, al momento, è essenzialmente mirata alla sopravvivenza. Certo, sul fronte referendum/nuovo soggetto politico italiano, sarebbe possibile iniziare da subito (anche con altri gruppi: Lega, Life) la raccolta delle firme su un certo nunero di proposte referendarie, senza escludere peraltro l'adesione al referendum promosso da Segni & Co. Ma la pre-condizione è quella di ritrovarci, a breve, in almeno 800 persone (non piagnone) per decidere su questo.
Ebbene, me ne sono tornato a casa con la speranza che qualcuno fra i non piagnoni raccogliesse l'appello di Marco e che, di buona lena, si mettesse all'opera. Invece, niente. Tutto tace, fuori e dentro questa conferenza.
Pertanto mi sono deciso a scrivere questa lettera-aperta a tutti i militanti radicali e riformatori del Nord d'Italia, per lanciare loro un grido di guerra: "ROMA PIAGNONA, IL NORD TI BASTONA!". Basta con la supremazia romana! AUTO-ORGANIZZIAMOCI!
E' troppo sperare di convocare, a breve, a Milano, una grande assemblea dei referendari del Nord (con Emma, Benedetto, Lorenzo, Giorgio, ecc.), alla quale "invitare" Marco Pannella? Se saremo in 300/350 avremo edificato una buona parte (il 1 piano dei tre necessari) dell'edificio degli "800": Chi l'ha detto che gli "800" devono essere convocati tutti assieme, tanto per cambiare, a Roma? Chi ci impedisce di convocare tre assemblee generali, una a Milano (dei referendari del Nord), una a Roma (dei referendari del Centro) e una a Napoli (dei referendari del Sud), in contemporanea o quasi.
Come arrivarci a questo grande appuntamento?
Posso soltanto occuparmi della realtà che conosco, quella del Nord: abbiamo un'ottima sede nel centro di Milano. Utilizziamola al meglio! Individuiamo subito un responsabile organizzativo (un non piagnone) che, da vero e proprio "commissario straordinario", si impegni a convocare in tempi brevissimi (Domenica 29 marzo?) tutti i punti di riferimento, organizzati e non, radicali e/o riformatori, presenti sul territorio, per la 1^ assemblea operativa dei responsabili dei gruppi referendari del Nord. Bisogna fare in modo che in tutte le città del Nord si ricostituiscano nuclei d'iniziativa politica contro il regime, fortemente motivati e consapevoli dell'obiettivo da raggiungere. Chi ci vuol stare, lo dica chiaramente. Ai dubbiosi e ai piagnoni....un arrivederci alla prossima (se ci sarà ancora)!
Per quello che mi pare di capire, il momento sembra favorevole per lanciare un movimento radicalmente antiregime.
Il piccolo esperimento di nuova aggregazione politica messo in pratica a Cremona, nell'ultime mese, mi sembra abbastanza significativo: una bella iniziativa del PR transnazionale con Olivier Dupuis, una grande mobilitazione con la campagna "Un fiore per le donne di Kabul", uno straordinario successo di visibilità pubblica (1^ pagina sul giornale locale e la notizia del digiuno presente per 4 giorni di fila) dell'iniziativa nonviolenta dei 12 cittadini cremonesi (molti dei quali alla loro prima azione politica) in sciopero della fame. Insomma, non penso che Cremona sia un'oasi felice. Forse, si tratta soltanto di vincere l'inerzia e il senso di inutilità e d'impotenza che ci pervade.
E allora, vogliamo almeno provarci?
Sergio Ravelli
Cremona
tel.0372-36891