Forse all'interno, grossomodo, dell'area, sarebbe il caso di iniziare a non parlarsi piu' troppo
per slogan, per frasi da volantino, per luoghi comuni radicalpannelliani
di vecchissima o nuovissima data.
Il contenuto politico dell'area stessa e' rilevante, insostituibile, non
ci si puo' permettere di sprecarlo del tutto. Se Pannella intende porsi alla guida di un
partito, di un nuovo soggetto, di un movimento, e sceglie l'immagine degli 800 che
lo "invitano", la "cosa" nascera', credo. Perche' uno "zoccolo duro" di pannelliani che
verranno (500 od 800, che e' lo stesso), raccolti intorno alla persona ed alle sue idee, c'e', e non manca della voglia
di "fare qualcosa", di fare tante cose, di continuare le battaglie di sempre in questo accidente
di paese. Perche' un soggetto, un nome, ci vuole.
Ma non credo si debba, ne' che si possa, ne' che sia utile, attendere le assemblee e gli interventi
di Pannella per pensare del cosa e del come, sul perche' questo soggetto
dovrebbe nascere.
Un nuovo soggetto per fare cosa, ed eventualmente con chi?
Continuita' con i metodi del passato o ricerca di nuovi metodi di lotta, visti i tempi, nuovi tutto sommato?
I digiuni hanno ancora senso, hanno ancora un interlocutore? Quei referendum,
si "devono" fare perche' ormai non si puo' dire di no, oppure sono ancora
l'unica strada percorribile nonostante i segni di Pietro?
Quale deve essere la condizione minima per una battaglia referendiaria comune?
Per il futuro, solito linguaggio o magari una comunicazione totalmente diversa?
Tentativi di lotte trasversali indipendenti dai partiti o la ricerca
(difficile) di lotte comuni ed alleanze con certi partiti, associazioni, movimenti, e contro altri, esplicitamente?
Come prima, messaggi (per strada, sui giornali, per radio) comunque mescolati e diluiti, fra PR transnazionale
e soggetto italiano, fra Tibet e legge elettorale, fra canne e CSM, fra
esperanto e smilitarizzazione della guardia di finanza, fra
urgenze del momento e iniziative di sempre; o una presenza piu' chiara, netta,
individuabile, sulla battaglia di quel momento, un messaggio semplificato
e comprensibile, senza nobilta' vere ma cervellotiche, senza quelle che
all'esterno, anche indipendentemente dalla stampa indecente, non possono che
apparire come incomprensibili contraddizioni?
Magari qualcuno ha le idee piu' chiare di me e inizia. Giuro che alcuni dei dubbi di
cui sopra li ho sentiti esprimere anche da persone dal ruolo, nell'area, non marginale.
Piu' utile, anche a Pannella, cominciare a riflettere, a dire, invece
che tirare fuori, solo DOPO (succede, oh se succede), chiacchierando, che Pannella avrebbe dovuto... che ovviamente sarebbe
stato meglio se avesse fatto...che l'errore evidente e' stato...
Denghiu.