Francamente non riesco a felicitarmi della decisione di Scalfaro. Anch'io, quando ho saputo la notizia, ho avuto un sussulto, ma poi la realta' si e' rivelata un po' diversa. Scalfaro non ha solleva la questione del rispetto del referendum e nemmeno ha mai posto alcun dubbio o riserva su tutto l'iter che ha portato all'approvazione dell'attuale legge sul f.p. e sul conseguente furfantesco operato dei partiti: ci dimentichiamo forse della firma apposta dal nostro presidente poco piu' di un anno fa alla legge, approvata di notte con un vero e proprio colpo di mano, nonostante da piu' parti si levassero voci che gli chiedevano di non firmare? Quella firma e', a mio giuidizio, l'autentico suggello che Scalfaro ha dato alla rapina che si stava compiendo. Senza contare che mai, nei mesi seguenti, dal Colle e' arrivata alcuna riprovazione sul modo scandaloso con cui i partiti cercavano di sopperire all'evidente rifiuto che i cittadini opponevano all'invito a versare il 4 per mille dell'Irpef. E allora?A me pare che il nocciolo della questione lo abbia centrato Stefano Folli sul Corsera di oggi: qui si tratta di una prova di forza tra Scalfaro e i partiti, nella quale il presidente vuole dimostrare di essere ancora il piu' forte e il vero deus ex machina in questa fase di costruzione del nuovo regime che sorge dalle macerie di Tangentopoli, oltre ovviamente a prepararsi il terreno in vista della scadenza del settennato.