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Conferenza Rivoluzione liberale
Fischetti John - 25 marzo 1998
abbinamenti

tratto dal "messaggero Veneto" del 24 marzo 1998, pagina 2

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Chiesa e radicali, battaglia vinta.

Il sistema dei finanziamento è stato già abrogato dagli italiani con il referendum del '93.

Pannella distribuì in piazza le 50 mila - L'Osservatore: "Foraggiamento a piene mami"

Roma - La legge sul finanziamento pubblico dei partiti è stata il bersaglio di numerose campagne, contrarie alla reintroduzione di un sistema già abrogato dagli italiani con il referendum del 18 aprile 1993 (nel 1978 invece una analoga richiesta referendaria era stata respinta).

Clamorosa la protesta pubblica ripetuta più volte da Marco Pannella, con la distribuzione ai cittadini di banconote da 50 mila lire.

In prima linea in questa battaglia, soprattutto l'onorevole Marco Taradash, ex radicale, che aveva raccolto 71 firme per revocare la sede legislativa, ma molti degli aderenti ritirarono la firma quasi subito. In risposta alla nuova convocazione della commissione Finanze in sede legislativa, Taradash prese la provocatoria iniziativa di portare le bombe in parlamento; si trattava però di innocue "bombe" alla crema.

Due settimane fa, l'Espresso ha pubblicato un appello al presidente Scalfaro perché non firmasse il provvedimento. L'appello era firmato da 120 intellettuali tra cui Paolo Sylos Labini, Paolo Barile, Ettore Gallo, Alessandro Galante Garrone e Pietro Scoppola.

Anche il quotidiano vaticano "L'Osservatore romano" ha preso posizione contro la legge, definita "un foraggiamento pubblico a piene mani, a partiti grandi e medi, a gruppi e gruppuscoli". Il 14 gennaio 1997, comunque, la Corte Costituzionale dichiarò la inammissibilità del conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, sollevato da Marco Pannella nel tentativo di contestare la legge sul finanziamento dei partiti, approvata alla fine del 1996. Secondo la Consulta, i promotori di un referendum abrogativo perdono ogni potere nel momento in cui la consultazione popolare si è conclusa e l'assimilazione (già riconosciuta) del comitato promotore ad un "potere dello Stato" non si traduce affatto - secondo l'ordinanza - "nella costituzione di un organo permanente di controllo, come tale in grado di interferire sulla volontà del parlamento".

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altro abbinamento con esclusione... stesso giornale e stessa pagina

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I partiti minimizzano: "Fatto tecnico"

Mussi ammette problemi politici - Intanto esultano gli oppositori storici, Segni e Taradash.

omissis...

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la pagina è sovrastata da un titolo a 7 colonne: "Solo Scalfaro fuori del coro"

--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem

 
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