LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a) MARTEDI' 24 MARZO 1998 174 Seduta (pomeridiana)Presidenza del Presidente PETRUCCIOLI
Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Lauria.
La seduta inizia alle ore 15.20.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il PRESIDENTE avverte che il senatore Baldini ha chiesto, ai sensi dell'articolo 33, comma 5, del Regolamento, l'attivazione dell'impianto audiovisivo in relazione alla discussione in sede deliberante dei disegni di legge nn. 3053 e 3075. Pertanto, limitatamente alla trattazione dei predetti provvedimenti, sarà assicurata la pubblicità dei lavori.
La Commissione prende atto.
IN SEDE DELIBERANTE
(3053) Remunerazione dei costi relativi alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari effettuata dal Centro di produzione S.p.A.
(3075) CASTELLI - Nuove norme in ordine alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari (Seguito della discussione congiunta e rinvio)
Riprende la discussione generale congiunta, sospesa nella seduta del 18 marzo scorso.
La senatrice SCOPELLITI informa anzitutto che dalle 2 di questa notte il GR Parlamento ha sospeso le proprie trasmissioni su Roma per problemi di struttura tecnica, mentre Radio radicale sta continuando nella trasmissione dei lavori parlamentari. Da molte parti, anche tra le forze politiche, ci si chiede quale sia l'interesse di Radio radicale per la trasmissione delle sedute parlamentari. La risposta è nei fatti e Radio radicale lo sta dimostrando continuando ad impegnarsi in questa lunghissima e ormai più che ventennale esperienza di informazione ai cittadini sulla vita politica del Paese e in particolare sulla vita parlamentare a fronte invece di una lunga lista di inadempienze delle leggi da parte del servizio pubblico radiotelevisivo. Dà quindi conto dei numerosi documenti che dentro al Parlamento e fuori sono stati sostenuti da parlamentari, Presidenti della Corte costituzionale e intellettuali, a favore di Radio radicale e della sua lunga esperienza avuto riguardo alla imparzialità e correttezza delle
sue trasmissioni. A fronte di tutto questo la Rai ha invece avuto partita vinta, con un comma aggiunto all'articolo 14 del contratto di servizio, nel cominciare a trasmettere le trasmissioni dei lavori del Parlamento con dispiego di grandi investimenti e contro le prese di posizione sia di gran parte dei parlamentari che di tutti coloro i quali ritengono che Radio radicale debba continuare ad espletare questo servizio. Sono riusciti anche a bloccare gli auspici espressi dal Presidente del Consiglio sulla possibilità dello svolgimento di una gara corretta per la concessione di questi servizi. Il tempo purtroppo gioca a favore del partito RAI che è riuscito fin qui ad avere la meglio con il varo di una quarta rete radiofonica mentre Radio Radicale sta per chiudere ed opera senza la pubblicità e senza il traino delle tre reti televisive. Le accuse a Radio Radicale di voler mantenere il monopolio della trasmissione dei lavori parlamentari sono pertanto ed evidentemente del tutto ingiustificate. Tuttavia poiché
una soluzione deve essere trovata o si procede favorendo una gara corretta nei criteri e priva di vincitori prima del suo svolgimento o si rinnova la convenzione con Radio Radicale per altri tre anni. Sarebbe inoltre opportuna l'abrogazione tanto dell'articolo 14 del contratto di servizio quanto dell'articolo 24 della legge n. 223 del 1990. In merito poi alle proposte avanzate dal senatore Semenzato di stralciare dai disegni di legge la parte della proroga ed istituire un Comitato ristretto, ritiene che sia più opportuno attendere la fine della discussione generale e la fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti per poi eventualmente prendere decisioni in questa direzione. Interviene quindi il senatore TERRACINI che, dopo aver ricordato come la Rai abbia improvvisamente, dopo anni di silenzio, adempiuto all'obbligo di trasmettere i lavori parlamentari stabilito dalla legge n. 223 del 1990, sottolinea che la sua parte politica ha da tempo proposto che qualora il Governo non riesca ad organ
izzare l'espletamento di una gara con criteri di correttezza e parità nei confronti di tutti i concorrenti, si proceda ad una nuova proroga triennale della convenzione con Radio Radicale. Questa vicenda, ovvero, la presentazione del disegno di legge n. 3053 e l'inizio delle trasmissioni RAI dei lavori parlamentari mostrano la ferrea volontà di una parte politica di spegnere la voce libera rappresentata da Radio Radicale. E il fatto compiuto della quarta rete radiofonica RAI finalizzata a questo scopo altro non è che una conferma di questa volontà. La concessionaria pubblica, peraltro, ha acquistato con ingenti spese a carico della collettività moltissime frequenze destinate a questa trasmissione; è pertanto probabile che ciò comporterà un ulteriore aumento del canone, mentre la nota inviata dal Garante per la concorrenza ha messo chiaramente in luce che tale servizio può essere espletato anche da soggetti diversi dalla RAI in una condizione di maggiore concorrenza e attraverso una gara corretta. Si dichiara
infine favorevole alla costituzione di un Comitato ristretto che approfondisca adeguatamente questi problemi.
Il senatore ROGNONI giudica non condivisibile il disegno di legge in esame, che sembra offrire soluzioni improvvisate e contraddittorie. Per converso, anche le osservazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato appaiono discutibili, perché non tengono conto della peculiarità del settore radiotelevisivo rispetto agli altri settori nei quali si impone il criterio della libera concorrenza. La stessa esclusiva nelle trasmissioni dei lavori parlamentari appare un principio di per sè discutibile. Anche la RAI, del resto, ha le sue responsabilità, visto che non ha mai dato attuazione alla norma della legge Mammì che le conferiva, anche a fronte di un canone che essa riceve per l'espletamento del servizio pubblico, il diritto - dovere di trasmettere le sedute parlamentari. Certo, se queste trasmissioni dovessero cominciare oggi, non si vede perché la Rai dovrebbe percepire un canone aggiuntivo. Ritiene comunque che la sede migliore per disciplinare la materia sia offerta dal disegno di legge n. 1138.
Il senatore MILIO fa notare le contraddizioni che intercorrono tra le dichiarazioni del Presidente del Consiglio del 16 gennaio scorso e il contenuto del disegno di legge, mentre sottolinea l'importanza e il pregio della segnalazione dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Ricorda poi tutti gli atti parlamentari a sostegno del servizio offerto da Radio Radicale e critica la tesi che vuole la Rai unica depositaria del servizio pubblico radiotelevisivo, corredando il suo intervento di numerosi riferimenti dottrinali.
Il senatore LAURO sottolinea l'importanza del servizio offerto da Radio Radicale, la cui chiusura rappresenterebbe un vero e proprio atto illiberale di regime, di fronte al quale numerosissimi cittadini hanno espresso preoccupazione e disagio. Condivide pienamente le indicazioni dell'Autorità Antitrust.
Il senatore JACCHIA, dopo aver dichiarato di condividere le osservazioni del senatore Rognoni sulla lacunosità della segnalazione dell'Antitrust, ritiene che la soluzione migliore sarebbe quella di vedere il servizio pubblico radiotelevisivo e le emittenti private in concorrenza tra loro. Tra l'altro, si potrebbe sovvenzionare Radio Radicale attraverso l'acquisto dei materiali di archivio che in questi anni questa emittente ha raccolto. Il seguito della discussione congiunta è infine rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di piano per la realizzazione degli interporti (n. 224) (Parere al Ministro dei trasporti e della navigazione, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della legge 23 dicembre 1997, n. 454. Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 19 marzo scorso.
Il relatore, senatore VEDOVATO, sottopone alla Commissione il seguente schema di
parere:
"L'8^ Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato, premesso che: - il Governo ha trasmesso lo schema di piano per la realizzazione degli interporti previsto dall'articolo 9, comma 2, della legge 23.12.1997, n. 454 con un documento che riassume lo stato di attuazione della rete nazionale degli interporti e l'insieme dei finanziamenti destinati a questo scopo, sia sulla base della legge n. 240 del 1990 che delle leggi n. 341/95 e n. 641/96; - risultano finanziati 25 interporti che presentano livelli di realizzazione diversificati. Alcune strutture sono operanti, altre sono avviate, altre ancora sono lontane dalla fase di realizzazione e per altre, come Catania, risultano forti elementi di problematicità, mentre per Milano-Lachiarella si è ormai provveduto alla revoca del contributo. Anche per i progetti già inseriti in graduatoria e non ancora finanziati, e per i quali è possibile il finanziamento, ai sensi del comma 1 della legge n. 454/97, si evidenziano complesse problematiche relat
ive allo scarso livello di definizione dei progetti, alla mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale ed anche alla verifica della rispondenza alle esigenze reali nelle zone di influenza,
esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni e condizioni:
1) si ritiene necessaria una verifica puntuale dello stato di attuazione di ogni singolo progetto già ammesso a finanziamento per evidenziare gli eventuali elementi di criticità che possano ritardarne o impedirne la realizzazione. Si sottolinea l'esigenza di individuare procedure che siano in grado di valutare meglio l'effettiva fattibilità dei progetti e di snellire l'iter di concessione dei finanziamenti in modo da evitare il blocco di fatto nell'utilizzo di consistenti risorse pubbliche. Impegna conseguentemente il Governo a riferire sugli esiti della verifica entro il termine di due mesi;
2) si condivide la preoccupazione, che emerge dal documento, di evitare la proliferazione di infrastrutture esorbitanti le effettive necessità del Paese e il loro sovrapporsi in medesime zone di influenza. Si ritiene necessario individuare anche strutture trasportistiche alternative (centri merci, piattaforme di interscambio, poli logistici ferroviari, retroporti ecc.) come elementi di una rete logistica nazionale più articolata nella gerarchia e nella specializzazione funzionale e tuttavia dotata di un elevato grado di integrazione per rispondere in modo più flessibile e rapido ai bisogni del trasporto merci. Al riguardo si invita il Governo a predisporre le opportune proposte di modifica legislativa per il finanziamento di queste strutture. La redazione delle graduatorie di ammissione dovrà avvenire attraverso una griglia di criteri che privilegino la reale fattibilità degli interventi, quali: strutture già operative (almeno in parte), strutture già previste dai PRG degli enti locali sui cui territori sono
collocate, presenza di accordi tra enti locali ed operatori economici, interconnessione a scali ferroviari già esistenti, collegamenti con grandi strade di comunicazione;
3) si valuta positivamente l'indicazione delle priorità individuate nelle aree milanese, romana e palermitana, in considerazione della loro importanza strategica nell'economia e per le prospettive di sviluppo del Paese. Si sottolinea tuttavia la necessità di un costante monitoraggio delle procedure avviate e si condiziona il parere all'impegno del Governo a riferire periodicamente con scadenza quadrimestrale alle competenti Commissioni parlamentari;
4) si prende atto della particolare criticità dell'area milanese e in generale lombarda, aggravata dalle difficoltà che, nel corso del dibattito, sono state evidenziate anche per la realizzazione dell'interporto di Montello. Si condiziona quindi il parere alla attivazione di provvedimenti per assicurare le risorse già previste per quest'area e per destinare ulteriori quote al finanziamento di infrastrutture già esistenti che possono a breve essere messe in grado di rispondere ad esigenze di trasporto non procrastinabili. Al riguardo si indicano il polo logistico di Lecco, lo scalo di Treviglio o, in alternativa a questo, la piattaforma di Verdellino, nonché il Centro interportuale di Novara che, pur collocato amministrativamente in Piemonte, è in termini trasportistici strettamente interconnesso all'area milanese;
5) si rileva che nel documento governativo non compare alcuna previsione per la Sardegna che pure potrebbe trovare canale di finanziamento adeguato attraverso i fondi CIPE".
Dopo un intervento favorevole del senatore LO CURZIO, su richiesta del senatore Lauro si conviene di rinviare a domani il seguito dell'esame.
Il seguito dell'esame è pertanto rinviato.
Schema di decreto concernente la determinazione degli emolumenti per gli organi dell'Ente nazionale di assistenza al volo (n. 226) (Parere al Ministro dei trasporti e della navigazione, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 21 dicembre 1996, n. 665. Seguito e conclusione dell'esame: parere favorevole)
Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 19 marzo scorso.
Il relatore, senatore CO', sottopone alla Commissione il seguente schema di parere:
"L'8^ Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato, esprime parere favorevole auspicando tuttavia che siano fornite al Parlamento, in relazione a pareri su atti come quello in titolo, informazioni più dettagliate affinché esso possa essere messo in grado di valutare la congruità degli emolumenti in relazione alle qualità degli incarichi". Dopo una dichiarazione di voto favorevole del senatore ERROI e di astensione del senatore LAURO, la proposta di parere del relatore viene approvata a maggioranza dalla Commissione.
La seduta termina alle ore 16,30.