LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a) Giovedì 26 marzo 1998 176 SedutaPresidenza del Vice Presidente BESSO CORDERO
Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Lauria.
La seduta inizia alle ore 15,30.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il PRESIDENTE avverte che il senatore Baldini ha chiesto, ai sensi dell'articolo 33, comma 5, del Regolamento, l'attivazione dell'impianto audiovisivo in relazione alla discussione in sede deliberante dei disegni di legge nn. 3053 e 3075. Pertanto, limitatamente alla trattazione dei predetti provvedimenti, sarà assicurata la pubblicità dei lavori.
La Commissione prende atto.
IN SEDE DELIBERANTE
(3053) Remunerazione dei costi relativi alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari effettuata dal Centro di produzione S.p.a.
(3075) CASTELLI - Nuove norme in ordine alla trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari (Seguito della discussione congiunta e rinvio)
Riprende la discussione generale congiunta, sospesa nella seduta di ieri.
Il senatore BOSI, ritenuto che il servizio pubblico radiotelevisivo possa essere affidato anche a soggetti privati, pur nel rispetto di regole predeterminate, ritiene che la soluzione migliore del problema sia quella di procedere subito all'abrogazione dell'articolo 24 della legge Mammì (e conseguentemente vanificare l'articolo 14 della convenzione fra lo Stato e la RAI) e nel contempo prorogare il servizio di Radio radicale fino all'approvazione di una legge di riforma di tutto il sistema e alla definizione del nuovo piano delle frequenze. Ne consegue che il Governo dovrebbe comunque ritirare il disegno di legge in esame.
Il senatore MANIS osserva che il disegno di legge governativo sembra voler semplicemente eliminare ogni forma di concorrenza da parte di Radio radicale, disponendo che il servizio non possa essere offerto da organi di partito o movimenti politici. Con ciò si ignora che Radio radicale ha fin qui svolto un'attività meritevole, lodata da tutti, colmando un vuoto lasciato aperto proprio dalla RAI, che non ha mai dato attuazione all'articolo 24 della legge Mammì. D'altra parte la perdurante logica lottizzatoria all'interno della concessionaria pubblica rende preferibile evitare che la trasmissione delle sedute parlamentari sia offerta proprio dalla RAI. Certo, non sarebbe un buon servizio per la democrazia neppure cristallizzare la situazione in eterno lasciando che Radio radicale continui senza limiti di tempo ad avere l'esclusiva. La soluzione preferibile appare allora quella di rivedere completamente il disegno di legge governativo affinché si addivenga ad una gara dalla quale sia esclusa la RAI e nel contempo
prorogare la concessione al Centro di produzione S.p.a. fino alla conclusione della gara stessa.
Il senatore RAGNO, dopo aver ripercorso la storia del servizio offerto da Radio radicale e le inadempienze nelle quali in questa materia la RAI è sempre incorsa, non comprende come nel settore radiofonico si possa permettere alla RAI di occupare nuove frequenze prima che venga definito il nuovo piano di assegnazione delle stesse. La soluzione preferibile è invece quella di rinviare la definizione del problema alla sua sede più propria che è quella offerta dal disegno di legge n. 1138 e, poiché ciò richiederebbe tempi lunghi, prorogare per un congruo periodo la concessione al Centro di produzione S.p.a. abrogando subito, comunque, l'articolo 24 della legge Mammì.
Il presidente BESSO CORDERO dichiara quindi conclusa la discussione generale.
Il seguito dell'esame è infine rinviato.
La seduta termina alle ore 16,20.