Credo che il migliore antidoto ai veleni e alle falsità che questo calunniatore e diffamatore va spargendo anche in questo sito sia costituito dal rileggerci insieme quanto scriveva su La Voce repubblicana dopo la prima giornata del II Congresso dei Club Pannella.IMPOSSIBILE VIVERE DI SOLI REFERENDUM di Lanfranco Palazzolo
"Marco Pannella apre la stagione dei congressi con una sostanziale sconfitta. A decretarla sono gli stessi militanti dei club Pannella, che rispondono con freddezza alla proposta del leader referendario di ripartire con altri 5 referendum, ma che non mancano di applaudirlo quando si scaglia contro Scalfaro. "Quello che ha fatto -tuona Pannella riferendosi al presidente della Repubblica -, ha fatto. Si deve dimettere. Il presidente della Repubblica è un fuorilegge". E' tutto qui il II Congresso dei club Pannella che si è aperto ieri a Roma. Davanti alla platea dei tavolinari, il movimento che si batte per l'alternativa, per il presidenzialismo e la riforma federalista dello Stato si è fermato a contare le firme raccolte in questi mesi sui referendum senza riflettere troppo sugli slanci libertari del suo leader ed evitando di fare un bilancio obiettivo sull'alleanza a singhiozzo con Silvio Berlusconi. Ma Pannella, Sisifo, non demorde e prosegue nella sua opera di avvicinamento a Forza Italia, ritentando quell'
alleanza mai decollata del tutto. Intendiamoci, il signore dei referendum non vuole stringere accordi con il Polo. Il desiderio di Pannella si ferma verso il tricolore di Forza Italia e in nome della comune avversione verso quelli che l'europarlamentare definisce i poteri forti di Confindustria, della Fiat e di Mediobanca. Tuttavia le critiche dei pannelliani verso Forza Italia sono state molte nel corso della prima giornata dei lavori del congresso. I riformatori hanno rimproverato a Forza Italia di non aver aiutato abbastanza i club nella raccolta delle firme sui 20 referendum. Il coordinatore nazionale del movimento, Vittorio Pezzuto, senza ricorrere a mezzi termini, ha definito Forza Italia come il partito dei promoter. Diversamente da lui non ha fatto il tesoriere dei club, Benedetto Della Vedova, che ha espresso la sua delusione verso il partito azienda di Berlusconi. "Abbiamo sperato - ha sottolineato Della Vedova - che Forza Italia potesse diventare quel partito liberale di massa. Purtroppo il
partito di Berlusconi ha mancato questo appuntamento." Ma oltre alle critiche verso il Cavaliere, negli occhi dei giornalisti resta uno spettacolo triste. Al tavolo della Presidenza abbiamo visto personaggi alla ricerca di un rilancio politico difficile. E' il caso di Guglielmo Castagnetti ex Pri, ex Unione di centro e soprattutto orfano di quella effimera iniziativa che portava il nome di "Proposta repubblicana". Il suo compito nel movimento fino ad oggi è stato quello di recuperare le schegge impazzite del mondo laico e della tradizione repubblicana. Poco più in là incontriamo un europarlamentare di Forza Italia, l'onorevole De Luca, che nell'ultimo congresso della storia del Pli fu accusato dai suoi stessi compagni di partito di avere contatti con la mafia.
Oltre a questo abbiamo visto un esercito di militanti, sstanchi di raccogliere e contare le firme. Molti di loro non si rendono conto che, oltre a questo, il loro movimento non può offrire nulla in termini di prospettiva e di proposta politica. A guardare bene l'organico dei club c'è poco da stare allegri. A parte qualche ritocco, la struttura del movimento è rimasta la stessa. L'uscita di Taradash, Calderisi e Vito imporrà solo qualche cambiamento affinchè tutto resti come prima. Infatti, non sono stati pochi i mugugni nel corso dell'ultimo Consiglio generale, quando è stata fatta rientrare una mozione che chiedeva l'introduzione delle primarie all'interno del movimento. Anche se il coordinatore nazionale dei club, Vittorio Pezzuto, si è affrettato a dire che nei club Pannella non esiste un deficit di democrazia , è chiaro che qualche problema c'è. Ma nessuno è autorizzato a preoccuparsi. la rivoluzione libertaria è fatta anche di questo. Probabilmente il II Congresso dei riformato
ri segna il declino politico di Pannella. Nonostante il coraggio dimostrato da questo vulcanico leader, molte proposte lanciate nel corso di questo Congresso non sembrano aver trovato il successo sperato da parte della platea dell'Ergife. E' il caso dell'idea di creare dei club Pannella all'interno delle scuole. Ma oltre a ciò non si comprende quale potrà essere il futuro di un movimento che si propone di sovvertire la forma di governo del Paese attraverso i referendum, ma allo stesso tempo dice "no" alla raccolta di nuove firme su altri 5 quesiti. Anche se siamo all'inizio dell'anno, in un periodo in cui è consuetudine fare delle previsioni per il futuro, non possiamo certo dare una risposta a questo interrogativo. Non sorprende neanche il nuovo giudizio dei riformatori su Antonio Di Pietro. Dopo anni di polemiche nei confronti dell'ex pm, oggi Pannella scopre che Tonino ha le doti morali per condurre le indagini sulle stragi di Stato e i misteri della Prima Repubblic
a. Ma chi è il leader dei riformatori per dire questo? Pannella non può dare patenti di moralità a nessuno, neanche a chi firma i suoi referendum come ha fatto Di Pietro. Di una cosa però gli saremmo grati. Se la smettesse di fare riferimenti ad Ugo La Malfa, citandolo ironicamente come "salvatore della patria" per i finanziamenti ricevuti dai petrolieri 20 anni fa. Grazie."