SCHICCHI, DALL'OSPEDALE DI NUOVO IN CELLA
Protesta il legale del porno-produttore. E il viceministro Corleone: siamo di fronte a un malato grave
corriere della sera / 2 aprile 1998 C.L.
Smagrito, claudicante, ridotto a una larva. Così appariva, fino a qualche giorno fa, Riccardo Schicchi, l'impresario a luci rosse che ha lanciato Cicciolina e Moana Pozzi. e che martedì scorso è tornato in carcere. L'ultima volta era stata il 24 novembre, quando lo avevano portato a Regina Coeli con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Schicchi, che nella sua trentennale "carriera" aveva sempre cercato di rivendicare gli aspetti libertari del suo mestiere, non reggendo l'onta si era sentito male: Dopo neanche due giorni di carcere era entrato in coma diabetico. Consegnato agli arresti domiciliari, si era fatto trasportare all'istituto di riposo e cura anziani, in via cassia.
In ospedale, il 21 marzo gli giunge la notizia del rogo. Completamente carbonizzati gli archivi e gli studi fotografici del suo quartier generale, "Diva Futura", da cui aveva lanciato pornodive, pornocassette e giornali hard. La fine del suo "impero", ma anche il pericolo che hanno corso i suoi due bambini, di 3 e 6 anni, scampati per caso all'incendio, ha prodotto un peggioramento delle sue condizionidi salute "Il diabete gli ha procurato un abbassamento della vista irreversibile, che adesso è riditta al 20%, e mostra una sensibilità ridotta alle articolazioni", dice il suo avvocato Nino Marazzita. cont.
LE REAZIONI
MELUZZI: UNO STRANO CASO DI ACCANIMENTO
Alessandro Meluzzi, psichiatra e parlamentare dell'Udr, si scandalizza per l'arresto del pornografo Riccardo Schicchi: "Mi pare che si tratti di un paradosso.
Le strade sono piene di prostituzione violenta, di immigrate ridotte in schiavitù e gestite da organizzazioni criminali che fanno paura. Ma in carcere finisce Schicchi , una specie di elfo dall'aspetto innocuo. Se poi si tiene conto del suo stato di salute, mi pare si possa parlare di accanimento".
Anche il sottosegretario di Grazia e giustizia Franco Corleone, esprime dubbi sul provvedimento di carcerazione: " Il magistrato aveva riconosciuto le gravi condizioni di salute e per questo aveva concesso gli arresti domiciliari .
Adesso Schicchi viene rimesso in carcere perchè non ha rispettato gli obblighi di legge. Lui ha fatto male a trasgredire, ma in primo piano va sempre messo il rispetto per la vita. Troppe volte ho visto entrare in carcere persone gravemente malate. Credo che il carcere vada sempre comminato con saggezza, valutando attentamente i rischi per la persona".