Liberali di FI e Polo riconquistino autonomia
Roma, 15 aprile 1998
"Nel 1994 si formò nel paese una imprevista maggioranza elettorale di libertà e di riforma contro il regime partitocratico dei partiti autoreferenti, per una prospettiva di radicale riforma anglosassone del sistema politico italiano. Oggi e più ancora di allora i sondaggi dicono che fortissime maggioranze assolute del popolo italiano sono unite a favore della riforma maggioritaria anglosassone, contro partiti, sindacati, patronati e confindustria del finanziamento e dell'assistenza pubblica, per radicali riforme dello statuto dell'impresa e del lavoro. All'inverso Berlusconi sembra sempre più ignorare l'immensa forza di rinnovamento che v'è nel paese per un'autentica rivoluzione liberale, scegliere come interlocutori obbligati i più conservatori dei partiti della partitocrazia.
Dopo aver coerentemente tentato di trasferire in politica il 'compromesso' Mediaset, ogni giorno concede ai partiti proprio quello che all'80 - 90 per cento gli italiani non vogliono.
Non solo il Polo, ma anche Forza Italia sembra da anni volersi appropriare dell'eredità ultra perdente dell'asse Fanfani - Almirante. Insomma della battaglia ideale e di rivolta antiregime non resta nemmeno più qualche decorosa attestazione verbale. In questa situazione i liberali di Forza Italia e del Polo sembrano - come e ancor più di quelli che galleggiano a malapena in qualche stagno Ulivista - confermare la vocazione subalterna che in questo secolo ha contraddistinto i vari PLI e assimilabili. E' troppo sperare in una immediata - in queste ore - riconquista di autonomia e di piena ammissione ideale?"