Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 25 ott. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Grippo Antonio - 21 aprile 1998
Caro Giuseppe,

io da ragazzo non sapevo di cifre, di numeri di morti ammazzati per motivi

"politici" in questo o quel paese.

Ma ero convinto, anche se non radicale (mi interessavo di politica, ero anche

debitamente antifascista, mi "sentivo" liberale e il vecchio Montanelli - tanto disprezzato per quel fatto di turarsi il

naso - mi insegnava parecchio), che un sistema politico-economico, pur nato

da esigenze di liberta' (e' necessario ripeterlo, non negarlo), che si basa su

"regole" incompatibili con l'essere umano, non puo' che essere imposto con la forza;

non puo' che annullare le liberta'; non puo' che opprimere ed uccidere esseri

umani, il numero dei cadaveri poi e' quello che e'.

Ero convinto che l'abbinamento costantemente riproposto come naturale, fra

democrazia e comunismo, fosse una menzogna clamorosa.

Non ero radicale (chissa' se lo sono oggi) ma ne ero convinto. Lo si poteva

dire solo fra amici, altrimenti dirlo significava rischiare di essere messo

"sotto processo", a scuola o altrove, come fascista o nemico dei lavoratori o di chi sa che.

Oggi ritrovo alcune persone cui "non si poteva dire" che mi danno lezioni di

democrazia liberale, che vanno a fare ricche vacanze in America, come se nulla fosse stato,

hanno ragione oggi e, miracolo, avevano ragione anche allora.

Mentre altri continuano, anche loro come se nulla fosse stato, ad esaltare miti

di morte.

Percio', quando l'altro pomeriggio il dissidente cinese ha parlato di 100

milioni di morti in Cina, non sono saltato per aria. Chi sa se la stima e' corretta,

se sono 50 o 100 milioni, la cosa e' determinante? Sono tantissimi morti perche'

quel sistema puo' esistere solo in quel modo.

La democrazia avanza, il mondo migliora, io credo, nonostante l'occidente-guida

sia pieno di persone che se ne fottono del mondo e del

comunismo e della democrazia e della liberta', e la politica fatichi ad

essere viva; nonostante sia pieno di manichini gonfi di soldi disposti a sgolarsi per una Baraldini mentre srotolano il tappeto

rosso per i Castro (ma quanti interlocutori indulgenti aveva il primo Hitler fra i veri democratici

europei?).

Mi pare si debba porre attenzione a non cadere nella "trappola" delle graduatorie, a non dire che il comunismo e'

stato "peggiore del nazismo", la storia non merita simili affermazioni, pur

comprensibili se si contano gli anni di miserie ed i cadaveri.

Il nazismo uccise in pochi anni molti milioni di uomini perche' teorizzava in partenza la superiorita' di una razza,

di un popolo, e' un'altra cosa, i comunismi sono nati in altro modo; non e' possibile fare queste graduatorie contando i morti.

Solo la democrazia e' alternativa alla strage.

D'altra parte (non c'entra, solo per esempio), durante la leggendaria maratona oratoria sentivo autorevoli e scatenati

personaggi affermare che il regime italiano di oggi e' "peggio del fascismo".

Quegli autorevoli personaggi copiavano malamente Pannella, il quale ripete spesso,

e credo impeccabilmente, che il fascismo rispettava la propria legalita':

un'altra cosa.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail