Cerco di rispondere, parzialmente, a Giuseppe Micheletta. Mi rendo conto che interventi come
questo possano risultare assai noiosi per i tanti che in una conferenza
sulle attivita' militanti dell'area pannelliana cercano ben altro.
Li prego di avere pazienza: non e' ancora per molto. :-)
(nota: e' un testo pure lungo)
Scritto il 23-Apr-98 da G.Micheletta:
==> A me sembra che in questa affermazione ("un sistema politico-economico,
==> pur nato da esigenze di liberta'" - n.d.r.) vi sia
==> una contraddizione. Un equivoco. Ho l'impressione che
==> questa tua frase evochi in un modo o nell'altro il
==> Grande Equivoco, la Grande Illusione di tutti i
==> comunisti e i postcomunisti, quella per cui comunque il
==> "comunismo nasce da esigenze di liberta", "il comunismo
==> comunque e stato ed e un'idea generosa", tradita poi da
==> chi la ha attuata.
............................................................
==> Ma i nazisti? Non volevano forse la
==> stessa cosa? Non erano forse anche loro in buona fede?
Giuseppe, tentero' di spiegarmi meglio.
Capisco perfettamente cosa vuoi dire; credo che parlando liberamente,
senza concetti-guida e parole d'ordine liberali, senza standard, ciascuno corra il rischio di
essere preso per quello che non e'. In questo caso per una vittima
dell'illusione comunista.
E' molto una questione di sensazioni, di esperienze, poco,
confesso, irrobustite da una formazione teorica; pur vorace lettore di tutto,
rarissimamente (ricordo il Manifesto del partito comunista, da giovanotto...) sono riuscito
a vincere la noia mortale e ad imbarcarmi nei testi sacri del comunismo.
Diversamente da buona parte dei liberali
di oggi, non ho provato da giovane attrazione per quelle idee, mi sono sempre
sentito anti-comunista, per formazione familiare, per
istinto, per il senso di soffocamento che ogni dogma mi regala...anche in
ambienti liberali e liberisti...; sempre ho sbattuto la testa contro un muro di ideologia
testarda e senza sbocchi, quindi violenta, io come tanti altri...
Sempre interessato, a mio modo, alla politica, ho conosciuto la "democrazia"
dei "compagni", pesante, pervasiva ed invincibile, i collettivi praticamente
obbligatori, i professori sessantottini sordi e ciechi, la liberta' di espressione negata,
uccidere un fascista, scrivevano, "non e' reato", i liberali erano amici dei
fascisti e nemici del popolo, punto e basta, anticomunismo era una parolaccia, i
morti ammazzati in Russia non esistevano....
Al liceo e dopo ho conosciuto anche l'estrema destra, piccoli ambienti, singoli estremisti,
niente a che fare con la potenza pluriorganizzata dei gruppi comunisti.
Uno mi spacco' il naso con una testata, dopo un piccolo litigio per futili motivi
durante il quale mi aveva assicurato che dovevo essere un ebreo, minimo.
Mi presero poi a sassate in testa, i "fascisti" del bar Parnaso, perche' passavo li'
davanti con l'eschimo, che pare fosse da "compagno"...
Niente di grave, non erano mostri, i tempi erano quelli, ogni giorno c'era davanti a scuola
una fila di blindati e la polizia in assetto di guerra...
Avevo anche un compagno di classe nazista. Non di destra, non fascista, proprio nazista,
figlio di un magistrato che dicevano tenesse la svastica sul letto matrimoniale.
A diciott'anni aveva il diario pieno di foto di Hitler e di disegni che
non descrivero', scrisse una volta in un tema (non era un folle, ne sono certo, anzi, era intelligente, e a suo modo coraggioso)
che gli ebrei dovevano almeno rendersi conto della loro inferiorita' e
collaborare... La compagna professoressa rischio' l'infarto.
Era tranquillo, anche simpatico, non litigava mai, definiva quelli di destra
comunisti...
Con i piccoli episodi, con le sensazioni, non si analizza la storia, certo.
Eppure io, mai comunista, da sempre convinto che il comunismo possa
essere solo com'e' stato, certo fin da ragazzo che nei musei degli orrori lager e gulag debbano
stare fianco a fianco, schifato alla nausea per le infinite giustificazioni che
la cultura italiana ha sempre trovato per i crimini "di sinistra", non riesco a liquidare il tutto con la perfetta
equivalenza fra comunisti e nazisti, ne' fare graduatorie mi interessa.
So che storie comuniste si sono evolute in storie democratiche vere (non penso al teatrino
dell'attuale postcomunismo italiano), Pannella lo sa molto bene, e' difficile dire la stessa cosa...per storie naziste
Per fare un esempio scemo (ma che a me torna) un Mondo Piccolo con un nazista per
protagonista non avrebbe mai potuto essere scritto, ne' in Italia ne' altrove.
Il mondo non e' stato, non e' sempre, una tranquilla occasione di democrazia
liberale e liberista che basta cogliere, e' inevitabile che nel mondo reale siano nate
alternative, in luoghi, momenti, per fini, con modi, diversi.
Mi rendo conto di star rafforzando l'impressione di essere immerso nel Grande Equivoco
Comunista (e di non essere quindi un Anticomunista con la Patente :-)), tento di spezzarla:
non penso affatto che il comunismo sia stata una buona idea tradita, trovo che sia
pessima in partenza (che liberale sarei?), non poteva che finire in immane tragedia.
Ma un'idea, che uccide sempre la liberta', nata per ESIGENZE di giustizia e di liberta', e' quello che ho scritto nel testo precedente.
Nient'altro.
D'altra parte, rispondendomi, lo hai scritto anche tu, per i comunisti:
==> Essi volevano liberare l'uomo
==> dal bisogno, volevano rendere l'uomo piu libero,
==> erigere una societa buona e giusta
==> Ed e' quello che ancora vogliono.
Useresti realmente identiche parole anche a proposito delle teorie sulla superiorita' della razza ariana?
Ora che ci penso, un po' di Mein Kampf l'ho letto. Tu?
Poi, anche se tu scrivessi la stessa cosa per le teorie naziste (perche', che so,
dal loro punto di vista la teorizzazione dello sterminio di razze inferiori era
un'esigenza di liberta' e di giustizia...), io non ho problemi,
non mi scandalizzerei affatto: fra liberali usa non essere sempre d'accordo su tutto. :-)
==> Perche fino ad oggi si e solo e unicamente parlato dei
==> morti causati dal fascismo e dal nazismo? Perche tutti
==> hanno sempre discusso dell'immane tragedia
==> dell'Olocausto e mai nessuno (tranne pochissimi) degli
==> ebrei uccisi da Stalin?
Me lo chiedo da quando ero adolescente.
Comunque questa vergogna e' uno dei motivi, non secondario, che mi ha spinto ad interessarmi alla politica.