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Conferenza Rivoluzione liberale
Grassi Fabio L. - 25 aprile 1998
Ri: COMUNISMO

Scritto da G.Micheletta:

GM> COMUNISMO

GM> Rispondo ad Antonio Grippo e Fabio Grassi (l'intervento di Fabio

GM> è in conf. "Il fatto del giorno")...

...e prego chiunque più abile di me di trasportare il mio intervento da quella a questa conferenza (credevo di aver ben predisposto WimMMMr allo scopo, e invece il suddetto intervento è rimasto nella conferenza in cui avevo letto per prima l'importante intervento di G.Micheletta e in cui avevo risposto).

GM> Innanzitutto quel passaggio sul quale non sono d'accordo. Tu dici:

GM> "...un sistema-politico, pur nato da esigenze di libertà (è

GM> necessario ripeterlo, non negarlo), che si basa su regole

GM> incompatibili con l'essere umano, non può che essere imposto con

GM> la forza..." A me sembra che in questa affermazione vi sia una

GM> contraddizione. Un equivoco. Ho l'impressione che questa tua frase

GM> evochi in un modo o nell'altro il Grande Equivoco, la Grande

GM> Illusione di tutti i comunisti e i postcomunisti, quella per cui

GM> comunque il "comunismo nasce da esigenze di libertà", "il

GM> comunismo comunque è stato ed è un'idea generosa", tradita poi da

GM> chi la ha attuata. Visto che tu non sei né comunista né

GM> postcomunista, non mi permetterei mai di attribuirti un pensiero

GM> del genere. Mi coglie però un dubbio: o io ho frainteso il senso

GM> della tua frase oppure anche tu sei "caduto" in quell'equivoco

GM> secondo cui il comunismo è divenuto un mostro solo quando è stato

GM> attuato con "regole" incompatibili con l'essere umano.

Antonio (che non ha, come è noto, amore alcuno per il comunismo) ha detto assai bene una cosa ovvia ed inequivoca: il comunismo è nato da esigenze di libertà (e di giustizia, se posso aggiungere) e ha creduto di portarle avanti disprezzando le "libertà borghesi", con risultati orrendi e catastrofici.

GM> Infatti i comunisti erano in perfetta

GM> buona fede. Essi volevano liberare l'uomo dal bisogno, volevano

GM> rendere l'uomo più libero, erigere una società buona e giusta,

GM> una società perfetta, o il più perfetta possibile. Ed è quello

GM> che ancora vogliono. Ma i nazisti? Non volevano forse la stessa

GM> cosa? Non erano forse anche loro in buona fede? Non volevano

GM> erigere la società perfetta. Per gli uni però la società buona era

GM> quella senza borghesi, per gli altri era quella senza ebrei.

GM> Dunque: o si ammette che anche il nazismo era in fondo una

GM> generosa utopia, una buona utopia, oppure si deve avere il

GM> coraggio di affermare che il comunismo, al pari del nazismo, era

GM> ed è un'idea aberrante (almeno per me liberale). Aberrante perché

GM> rappresenta, al pari di ogni integralismo, una "scorciatoia"

GM> della storia, una via per giungere alla Società ideale, alla

GM> Repubblica di Platone, alla Città del sole, ad Utopia. Questa

GM> scorciatoia da sempre alletta l'uomo, non è una novità. Il

GM> comunismo o il fascismo o il nazismo non sono altro che il frutto

GM> di un albero che affonda le sue radici nella notte dei tempi, e

GM> se qualche cultura ne è rimasta sostanzialmente fuori, questa è

GM> la cultura anglosassone, non certo quella europea.

Questa equiparazione è forzatissima e mi trova in completo disaccordo. Ripeterò il più brevemente possibile ciò che ho detto varie altre volte. Liberalismo e comunismo muovono entrambi dai principi dell''89, il nazismo ne è la negazione. La contestazione comunista parte dall'osservazione delle contraddizioni e dalle insufficienze del liberalismo rispetto ai suoi stessi principi (e tenta una rovinosa scorciatoia), il nazismo ritiene fallaci i principi in sé (e tenta una scorciatoia, sì, ma in tutt'altra, non in analoga, direzione). Facciamo un esempio. In tutti i tribunali c'è scritto (principio dell''89): "La giustizia è uguale per tutti". Tutti sappiamo che in realtà non è vero, che la giustizia è ancora oggi brutalmente, sfacciatamente di classe. Per un liberale questo è un difetto da correggere, per un comunista un'ingiustizia da abbattere con la forza (e sarà pure sbagliato, dicono i risultati, ma la tentazione risorge implacabilmente di fronte a certe schifezze) per un nazista VA BENISSIMO: ci sono pop

oli superiori e popoli inferiori, gruppi eletti e schiavi. I comunisti polacchi hanno fatto anche cose bruttissime dodo il '45, ma la prima che fecero fu di costruire una casa della cultura (piena, immagino, di opere di Stalin); per Hitler i polacchi dovevano essere ridotti all'analfabetismo.

Liberalismo e comunismo, per concludere, sono due gemelli, di cui l'uno strilla e strillerà tanto più forte quanto più l'altro appare e apparirà incoerente e ipocrita, mentre il nazismo è stato il serial-killer che voleva uccidere entrambi.

GM> Caro Fabio,

GM> credo di avere risposto in qualche modo anche al tuo intervento.

GM> Spero che tu sia d'accordo con me almeno su un punto: è vergognoso

GM> che di questo argomento se ne parli ancora così poco.

Qualunque occultamento di una verità storica è deplorevole. Se però si parla di una vicenda storica come, per esempio, si è parlato qualche tempo fa delle foibe, tacendo sui crimini che avevano commesso in precedenza gli italiani durante la guerra (cfr. i galantuomini della conferenza centrodestra), non so se sono peggiori il silenzio o le mezze verità. Ogniqualvolta si vorrà discutere drammaticamente e seriamente mi si troverà sempre pronto.

FLG

--- WinMMMR v2.10reg

 
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