Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 13 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 27 aprile 1998
STATUTO LAVORATORI: LISTA PANNELLA "PRIMO PASSO MA INSUFFICIENTE"

Roma, 27 aprile 1998

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:

"La proposta di Gino Giugni sui licenziamenti rompe coraggiosamente il fronte conservatore di partiti e sindacati che, opponendosi alla flessibilità del mercato del lavoro tanto "in entrata" quanto "in uscita", condannano al lavoro nero ed alla disoccupazione milioni di italiani. Ciò detto se le modifiche allo Statuto dei Lavoratori proposte dall'ex Ministro del Lavoro sono troppo timide rispetto a quello che sarebbe necessario e ragionevole oggi. Per cancellare i guasti di decenni di rigidità assoluta e controproducente, infatti, occorrerebbero misure più incisive e, soprattutto, più generalizzate, di quelle proposte dal padre stesso dello Statuto.

C'è un fatto preliminare però che Giugni, come la Confindustria e le altre associazioni di imprenditori, sembra sottovalutare: anche arrivasse al parlamento questa proposta, prima di una eventuale approvazione verrebbe sicuramente travolta e ulteriormente depotenziata all'insegna del gattopardismo e della conservazione del potere sindacale e consociativo.

L'unico modo per aprire la strada ad una vera e concreta riforma dello Statuto dei Lavoratori è quello di ricorrere ad un referendum popolare per l'abrogazione di tutte le parti obsolete o deleterie. La Lista Pannella ha depositato in Cassazione un referendum per l'abolizione dell'art.18 dello statuto dei Lavoratori: il solo annuncio di una raccolta firme sostenuta da eminenti giuslavoristi - Giugni, Ichino, Brunetta e altri - e da Confindustria, Confcommercio e Confartigianato sarebbe un buon viatico per riforme meno ambigue e timide di quelle promosse dal Governo. Se qualcuno crede, infatti, che su questa e altre riforme si possa procedere seriamente senza un salutare scontro sociale e politico nel paese si illude."

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail