Concordo con Bandinelli che non ci sia la necessita' di una contro-storia ma solo di una storia, e per questo avevo suggerito di iniziare col mettere a disposizione multimedialmente il nostro archivio, fatto di molti e vari testi. Sui nomi dei possibili relatori/maestri invece non ho niente da suggerire, veramente niente.
Continuo invece a preoccuparmi per gli ex-studenti di Grassi come di oltre l'80% della popolazione scolastica italiana, che 'informata' da seri ricercatori e insegnanti accetta tranquillamente gli argomenti relativi ai legami tra le rivoluzioni francesi e russe, annoverando spesso la prima tra i risultati dell'illuminismo.
Anche io penso che se proprio di liberalismo si possa parlare a proposito di una rivoluzione, la glorious revolution forse e' veramente l'unica (anche perche' senza spargimenti di sangue) degna di tale accostamento.
Sono anche un sostenitore del proposto 'libro bianco' sul partito radicale per due ordini di motivi (almeno):
- mettere nero su bianco aiuta a farsi conoscere con un mezzo duraturo;
- mettere nero su bianco aiuta a pensare a quello che si scrive.
Ora, se il primo punto non mi pare che abbia bisogno di ulteriori spiegazioni, il secondo e' ormai non ulteriormente evitabile, dobbiamo dire, oltre a cosa vogliamo, chi siamo.
Puo' sembrare una richiesta 'etnica' la mia, ma a ben vedere, forse proprio per combattere la solidarieta'-vittimismo incondizionato (quasi tribale) che alle volte mi pare di intravedere, e' ormai irrinunciabile scriversi anche a costo di scriversi addosso, ma di chiarirsi.
Vada per l'unione laica delle forze, ma i principi di liberta' e individualismo non possono piu' essere non esplicitati chiaramente.
Ancora si sente dire liberal-socialista, questa e' una contraddizione in termini, e' un tollerare peloso una dicotomia che non serve a niente e a nessuno, sia perche' il liberalsocialismo non e' mai esistito in nessuna parte del mondo, sia perche' non smuove un consenso che sia uno.
Libertari si dice di essere, libertari si sia.
Nel merito, oltre che nel metodo, visto che al momento non esistono soggetti con processi decisionali strutturati e codificati almeno gli obiettivi si distinguano per l'amore per la liberta' e non solo per la salvaguardia della propria immagine.
Quindi alle 4 comari che hanno partecipato, piu' l'augusto ambasciatore Cappato, chiedo di iniziare a pensare a una sorta di newsletter think-tank di liberta' e azione politica, e se sono rose fioriranno, ma mai piu' nel pugno socialista:))))))))