Roma, 28 aprile 1998
Dichiarazione di Marco Pannella:
"D'Alema stia molto attento: il DNA comunista e trasformista, partitocratico e conservatore informa sempre più la sua politica e le sue parole. Che "l'Italia non è matura" lo abbiamo dovuto sentire da quarant'anni, su divorzio, aborto, obiezione di coscienza, riforma maggioritaria, codici altro che fascisti, a ogni stagione e per ogni riforma. Come Benedetto Croce raccontava e profetizzava questo paese continua a essere l'unico che fa continuamente controriforme senza conoscere una sola Riforma.
Nel 1976 D'Alema espresse a Berlinguer le sue convinzioni antiproibizioniste. Berlinguer gli rispose che l'Italia non era matura, e D'Alema aspettò per ventun'anni prima di tornare a far presente a una assemblea di studenti le sue convinzioni, un paio d'anni fa. Intanto altri lottavano, senza sosta, ottenendo leggi, vincendo referendum, affrontando processi e galera.
Chi manca di maturità non è il popolo, né la democrazia italiana. Non si è ancora attuato quanto su nostra iniziativa l'Italia deliberò nel 1993 con referendum in tema di droghe.
Il regime è a tal punto da avere sempre più necessità di letteralmente assassinare ogni forza e realtà a esso non omologabile. Cosa che il PDS (non so se all'insaputa di D'Alema, di tutt'altro affaccendato) sta ferocemente e ipocritamente assicurando contro Lista Pannella e Radio Radicale, con i suoi Violante e Vita, Mussi e Nappi, i suoi kollabò di stampo cecoslovacco 1945 e seguenti."