MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALISTAORE 10
TEATRO DELLA VITTORIA
Piazza S. Maria Liberatrice 11 (Testaccio)
(segue trascrizione volantino)
OPPOSIZIONE INTERNAZIONALISTA ALL'IMPERIALISMO EUROPEO
La crisi finanziaria che scuote l'Asia accelera la lotta tra le potenze e questo si riflette nelle discussioni sul ruolo delle organizzazioni multilaterali.
Attraverso il Fondo monetario internazionale, l'Ocde, l'Organizzazione mondiale del commercio, gli USA impongono il proprio modello di liberismo imperialistico, forzando l'apertura dell'Asia ai grandi gruppi finanziari internazionali. Il tentativo alternativo del Giappone di creare un'area monetaria asiatica viene sconfitto dalla convergenza tra l'imperialismo americano e l'imperialismo europeo, che ottiene in cambio l'assenso alla nascita della moneta unica, arma per un ruolo più autonomo dell'Europa nelle contese future.
Un futuro agitato
Le monete sono armi nella contesa imperialistica e l'unione monetaria prepara un futuro agitato delle relazioni internazionali. L'Italia ne sarà inevitabilmente coinvolta.
L'ingresso nell'euro non è l'ingresso nel paradiso, come sembrano pensare politici trasformisti e sindacalisti opportunisti, i quali già pregustano la spartizione del "dividendo europeo". I limiti alla torta della spesa pubblica sono già segnati dal Patto di stabilità, voluto dalla Germania e accettato anche dal governo francese "di sinistra", che impone la marcia verso il pareggio del bilancio.
Intanto però l'austerità nei conti non impedisce all'imperialismo italiano di dotarsi della sua prima portaerei. L'Italia, come scrive il Corriere della Sera, vuole essere la "proiezione mediterranea" dell'Unione europea. Dovrà rendere più produttivo il suo apparato economico e dovrà anche dotarsi di un apparato politico-militare adeguato, perché la difesa degli interessi imperialistici non può basarsi solo sulle cannoniere monetarie. Non ci sorprenderemo se i partiti parlamentari, che oggi si accucciano al riparo dell'euro, domani si leveranno a fiancheggiare il riarmo dell'imperialismo europeo.
Un compito inedito
La tendenza a difendere le cucce del privilegio imperialista è già resa evidente dalle nuove leggi contro i lavoratori immigrati, che la "destra razzista" ha chiesto a gran voce e che la sinistra parlamentare ha accettato, in Francia come in Italia.
La battaglia internazionalista è destinata a trasferirsi sul fronte europeo. Il movimento operaio dovrà decidere se appoggiare la propria borghesia nella lotta di spartizione del mercato mondiale o tendere la mano al proletariato internazionale per una lotta comune contro tutto l'imperialismo.
Solo il forte radicamento di un partito leninista potrà permettere questa battaglia. Dovrà battersi per l'accoglienza degli immigrati che bussano alle porte di Schengen; rapportarsi all'aristocrazia operaia dell'area renana, gelosa dei suoi privilegi e delle sue organizzazioni; rappresentare ampi strati di lavoratori immigrati presenti ai livelli inferiori nelle grandi fabbriche europee; collegarsi alla giovane e vigorosa classe operaia dell'Est europeo, ancora lontana dalle condizioni dell'opulenza imperialistica e con alle spalle le macerie dello stalinismo.
La lotta all'imperialismo europeo è la parola d'ordine per unificare politicamente i vari reparti del proletariato continentale, divisi per condizione, tradizione e capacità rivendicativa. La costruzione dello strumento politico e organizzativo per questa lotta è l'impegno che come internazionalisti vogliamo assumerci. E un modo per rendere concreta la parola d'ordine del primo maggio: la lotta internazionale del lavoro contro il capitale.