("La Stampa", cronaca di Torino, 3/5/98)"Stessa pena per chi rifiuta il servizio militare o quello civile sostitutivo. Il principio, affermato dalla Corte costituzionale, è stato applicato per la prima volta in Piemonte, dal pretore di Saluzzo. Che nei giorni scorsi ha inflitto due mesi e 20 giorni ad un militare di leva che aveva rifiutato il servizio civile. Marco Cerda, di Vignole Borbera (AL) aveva chiesto al ministero della Difesa di prestare il servizio civile. Nell'attesa della risposta da Roma, il giovane aderì ai Testimoni di Geova. E così, quando gli arrivò l'asssenso del ministero che lo assegnava al Comune di Manta di Saluzzo, rifioutò anche quello e fu denunciato al pretore (in questo caso non è competente il tribunale miliare). Il difensore Bruno Segre propose all'udienza preliminare il consueto patteggiamento di 3 mesi di reclusione, applicata in genere dai tribunali militari agli obiettori totali. Il pretore respinse il patteggiamento.
Si scoprì intanto che una legge del dicembre '72 (si tratta della legge istituitiva dell'obiezione di coscienza, ndr) prevedeva pene minime divrse per il rifiuto al servizio militare o a quello civile sostitutivo: 2 mesi il primo, 6 mesi il secondo. L'avvocato Bruno Segre sollevò eccezione di incostituzionalità. E la Suprema Corte, nel dicembre '97, ha eliminato la disparità.. Ora è arrivata anche la prima sentenza di un pretore.".