Durante uno degli ultimi Consigli Generali del Movimento dei Riformatori si era discusso dell'opportunita' o meno di chiudere Radio Radicale. Allora ero propensa alla chiusura, e non ero l'unica ad esserlo.Oggi sono in sciopero della fame ad oltranza da 10 giorni e ho dato la mia disponibilita' ad un eventuale (e spero mai necessario) sciopero della sete, e questo dopo ben 42 giorni complessivi di digiuno dall'inizio dell'anno. Inoltre sono radicale da diciassette anni e sono stata Segretaria di una Associazione che studiava la nonviolenza attiva Gandhiana denominata appunto "Gruppo Satyagraha". Ti racconto queste cose perche' vorrei che tu capissi che non siamo ne' dei martiri ne' dei patetici e sprovveduti eroi del nulla. Credimi, Andrea, nessuno di noi digiuna per una radio. Radio radicale e' una voce scomoda perche' e' sempre stata e continuera' sempre ad essere una voce NON CONTROLLABILE, e ormai abbiamo capito che DEVONO farla scomparire come tentano di fare scomparire i radicali dal panorama politico italiano. Con questa vera e propria azione di "resistenza" abbiamo deciso di non cedere alle pressioni del Regime perche' la posta in gioco e' alta e noi non intendiamo arrenderci. Ma non certo per "salvare
Radio Radicale" intesa come bene reale.
La posta in gioco e' l'informazione, il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente: ed e' questo diritto che oggi viene conculcato. Se arriveremo allo sciopero della sete, e' perche' questo mezzo "estremo" sara' giudicato necessario.