Roma, 7 maggio 1998
TRUFFA SENZA PUDORE DELLE FERROVIE ITALIANE. NON TRUFFA TANTO PER DIRE, MA DELITTO DI TRUFFA. IL RADICALE PAOLO PIETROSANTI DENUNCIA I RESPONSABILI DELLE FERROVIE ALLA MAGISTRATURA
Paolo Pietrosanti, consigliere Generale del Partito Radicale, ha oggi denunciato per truffa i vertici delle Ferrovie italiane. Così spiega il suo atto:
"Ho preso il treno Intercity delle 18 da Roma a Firenze. Gli altoparlanti interni al treno hanno annunciato che il convoglio avrebbe osservato tra Firenze e Arezzo le fermate di Orte, Orvieto, Chiusi, e non so quale altra; tra Arezzo e Firenze si sarebbe poi fermato ancora più spesso.
Al primo controllore che incontro chiedo come sia possibile che un Intercity (treno con costoso supplemento rapido) si fermi più spesso degli Espressi di una volta. Il controllore conviene sulla poca serietà della cosa, e aggiunge che nel tratto da Arezzo a Firenze il treno avrebbe per giunta espletato servizio di treno Locale, addirittura abbandonando la linea ferrata direttissima, e fermandosi ovunque.
Ovvio che io chieda come mai invece a me e agli altri viaggiatori si sia fatto pagare il supplemento Intercity - che è proporzionale alla lunghezza del percorso - anche per il tratto di servizio locale.
E il controllore mi spiega onestamente e apertamente che in effetti non soltanto il numero di fermate tra Roma e Arezzo non è adeguato ad un Intercity, ma che, peggio, il tratto tra Arezzo e Firenze è espletato come servizio Locale. E infatti i viaggiatori che salgono da Arezzo in poi pagano soltanto il biglietto per un treno locale, senza supplemento Intercity.
I viaggiatori che salgono prima di Arezzo devono però, mi spiega ancora il controllore, pagare il supplemento Intercity anche per il tratto da Arezzo a Firenze. Il controllore conviene sulla improprietà della cosa, e dice che l'orario ufficiale così prevede. Un altro controllore mi conferma poi esattamente la cosa.
Non so quanti altri abusi del genere siano pianificati dalle Ferrovie italiane. So però che se un produttore imbottigliasse del vino di scarso pregio applicando sulle bottiglie etichette che affermassero il vino essere DOC, o di qualche annata remota e pregiata, quel produttore farebbe una brutta fine.
Per questo ho denunciato alla procura di Roma i responsabili delle Ferrovie, per truffa e altro.
Non dovrebbe bastare appiccicare su un treno la scritta INTERCITY per far pagare come Rapido un treno Locale."
Per informazioni: 06/689791.