Maltempo: (dichiarazione di voto)
Il disastro idrogeologico che ha colpito non improvvisamente il Vallo di Lauro ha provocato in me delle considerazioni, non ancora, ma comunque abbastanza definitive sulla mia tenera militanza politica. Il Vallo di Lauro, luogo ancora stupendo agli occhi di un napoletano, fa parte di un sistema montuoso che vede da una parte l'Avellinese e dall'altra il Salernitano, colpito ancora piSi disse nell' ultima tornata referendaria: un paese del nord, uno del centro e uno del sud. Il mostruoso sforzo di raccogliere oltre 320 firme a referendum (320X35=11200) fu fatto da pochi ingenui eroi in questa valle del sud, in un paese che conta appena 3000 votanti, in nessun altro paese d'Italia si sono raccolte tante firme. La gente fu informata del concorso e ingenuamente si convinse che Marco Pannella sarebbe venuto.
Girando in paese tre giorni fa mi chiedevano ancora, ormai con un po' di ironia, se Pannella sarebbe venuto. Girando oggi non me lo chiedono piu', sono immersi in un' altra incredibile e profonda realta' di cui sono ancora una volta, per il mondo ufficiale, c o l p e v o l i. Con la stessa ingenuita' con cui si illudevano di essere i primi in Italia per la raccolta firme oggi si illudono di poter rimuovere il fango.
Errore grave e' sottovalutare il sud, qui si trovano degli ingenui che potrebbero illudersi di cambiare le cose. Al nord penso proprio che non ce ne siano, l'ultima raccolta firme lo dimostra.
La mia tenera voglia di militanza e' stata annientata per motivi oggettivi non indifferenti.
1) Con quale coraggio potrei chiedere ancora firme nel mio paese, nel posto in cui io ho scelto di vivere e quindi militare, senza correre il rischio di essere sputato in faccia?
2) Con quale motivazione razionale valida posso andare a firmare io stesso i nuovi referendum?
3) Che bisogno c'era di indire un concorso?
Non chiedo ne compassione ne la distribuzione dei soldi. Chiedo che facciate qualcosa subito, la fantasia non vi manca.