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Conferenza Rivoluzione liberale
Caporale Cinzia - 11 maggio 1998
Da il "Sole 24 Ore-Domenica" del 1 marzo 1998:

Il 9 giugno 1996 il "Sole 24 Ore-Domenica" ha pubblicato il 'Manifesto di bioetica laica', un documento che ha dato luogo a un vasto dibattito pubblico di cui tuttora si sentono gli echi. Il testo del 'Manifesto' - insieme ad altri due documenti: "Identità e statuto dell'embrione umano", del Comitato Nazionale per la Bioetica, e "I diritti dell'uomo e la biomedicina", della Convenzione del Consiglio d'Europa - è ora pubblicato nel volume a cura della Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (a cura di I. Rauti, P. Siliprandi, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, tel. 06-85981) intitolato 'Questioni di bioetica. La sterilità e la procreazione medicalmente assistita'. Il 'Manifesto' non affrontava direttamente né questo né altri argomenti specifici: volutamente si limitava a enunciare una serie di princìpi laici (autonomia, equità, pluralismo morale, libertà religiosa) su cui ci si sarebbe potuti aspettare una convergenza che andasse al di là delle divisioni tra

singole visioni morali o religiose. Tuttavia, era chiaro fin dall'inizio che era proprio sui problemi concreti che una coerente visione laica avrebbe potuto misurare meglio la propria portata e la propria eventuale efficacia. Il tema della procreazione assistita (anche se non è certo il problema principale di cui si occupa la bioetica) è dunque un importante banco di prova, ed era del resto già più volte affiorato nel corso del dibattito (un dibattito che, continuamente aggiornato, è disponibile in Internet:

http://www.symbolic.parma.it/bertolin/manifest.htm(indirizzo attraverso il quale si accede facilmente ai più interessanti siti di bioetica), oppure http://www.heos.com.

Il documento pubblicato in questa pagina, redatto, nello spirito del 'Manifesto', da Cinzia Caporale (bioeticista dell'Università di Roma), Armando Massarenti (giornalista del "Sole-24 Ore"), Angelo Maria Petroni (epistemologo della Università di Bologna) e Stefano Rodotà (giurista e presidente dell'Autorità per la difesa della privacy), è inteso a rilanciare una discussione pubblica che ci auguriamo vivace e pluralistica. Lo spirito è quello costruttivo di allora. Vi viene espressa, in positivo, una posizione chiara e riconoscibile, ispirata a princìpi espressi esplicitamente e senza ambiguità, nella convinzione che solo in questo modo il dialogo e la critica sono possibili. La speranza è ovviamente anche quella di raccogliere numerosi consensi. Si è cercato, anche questa volta, di identificare quei principi e valori che tutti, credenti e no, dovrebbero condividere, per favorire uno svolgimento maturo e civile della discussione pubblica in vista dell'assetto giuridico che la ma

teria dovrà ricevere. Si è cercato anche di fugare una volta per tutte certi fraintendimenti che rendono il dialogo impossibile, primo fra tutti quello, davvero incredibile, che vede nelle espressioni della cultura laica una corrente omicida e contraria alla vita. Al di là dei contenuti del documento, senz'altro discutibili, come qualunque posizione teorica che sia espressa con chiarezza, e che appunto si offrono spontaneamente al fuoco della critica, lo scopo è di mostrare l'utilità stessa di una discussione pubblica libera e aperta su temi che riguardano tutti i cittadini e che non possono essere interamente delegati agli "esperti", veri o presunti. I problemi etici e bioetici non si prestano per loro natura a soluzioni univoche e dogmatiche. Mostrare a tutti che esistono zone grigie della verità morale, e che il pluralismo etico, nelle società moderne, è sia un 'fatto' che un 'valore', è già di per sé un'affermazione dell'atteggiamento laico che va oltre il fatto di avere ragione, qualc

he volta, sulle soluzioni che si propongono.

PER INFORMAZIONI - 0347/3453907

Adesioni e interventi critici:

FAX 011-5591691

E-mail: c.caporale@agora.it / massarenti.armando@ilsole24ore.it

 
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