E' in un certo modo un "classico" :-)Gli "altri" non sono tutti dei mostri di indifferenza e di egoismo, e dunque se non riusciamo a farci capire da nessuno la colpa e' nostra.
Partendo da questa premessa sbagliata il discorso crolla. Gli "altri" non ci vogliono capire perche' non e' nel loro interesse capirci. Non sono cattivi, sono interessati ad altro.
Poi continua con un' altra non verita': abbiamo accumulato disfatte politiche, e dunque abbiamo sbagliato strategia, ecc.
Non abbiamo sbagliato noi.
Le nostre idee erano giuste, le nostre proposte illuminate. Se nessuno ha voluto raccoglierle e' perche' ancora una volta non era nel loro interesse farlo.
E conclude proponendo una grande assemblea nazionale, ecc.
Anche qui non ha capito che non e' questo il problema, non e' questo il momento, non e' questa l'urgenza.
La gravita' della situazione politica gli sfugge evidentemente.
Abbiamo lavorato molto e bene. Abbiamo fatto delle proposte eccezionali al paese e alla classe dirigente. Abbiamo tentato tutte le strade possibili e immaginabili per attuare progetti e proposte. Evidentemente qualcosa non e' andato per il verso giusto perche' e' mancata l'informazione, perche' siamo stati esclusi dalla vita politica, perche' siamo stati censurati in modo barbaro, perche' la Rai, perche' il governo, perche' la partitocrazia, perche' il Polo, perche' Napolitano, perche', perche'.
Quando denunciamo ai pochi che riescono ad ascoltare le nostre ragioni che ci stanno uccidendo politicamente non usiamo uno slogan ma diciamo la tragica verita'. E se siamo in tanti ad avere aderito all'azione nonviolenta in corso e' perche' ci rendiamo conto che il momento che viviamo e' gravissimo.
Non abbiamo ideologia, e' vero, e non abbiamo neanche il tempo di pensare troppo ai perche' e ai forse. Abbiamo delle urgenze e siamo pronti in molti a rischiare la nostra salute e la nostra pelle per evitare che il peggio si compia.
Questo e' il mio pensiero a riguardo di quella lettera.