Roma, 19 maggio 1998.
NEL SUO INTERVENTO NELLA DISCUSSIONE DEDICATA AL DDL SU RADIO RADICALE, AVVENUTA OGGI IN COMMISSIONE CULTURA, L'ONOREVOLE FURIO COLOMBO HA TRA L'ALTRO DICHIARATO:
"Radio Radicale ha fatto questo lavoro molto bene, non si può ignorare.
Potevano esserci altre fonti, poteva nascere una realtà competitiva creata dalla Rai in questi anni, ma non è successo.
Non si può non prendere atto, pragmaticamente, che questo lavoro è stato fatto molto bene.
Si è detto che i "contesti" siano stati altamente politicizzati, ma questi contesti non hanno mai intaccato la parte di servizio pubblico che Radio Radicale si propone - anzi, è un metodo che Radio Radicale ha inventato. Il metodo di inseguire passo passo, letteralmente e scrupolosamente, tutte la attività pubbliche e politiche, sia quelle istituzionali che quelle avvenute al di fuori delle istituzioni.
In questo senso c'è poco da fare: qualunque antologia della storia italiana contemporanea dovrà annotare in neretto o in corsivo che questo servizio è avvenuto, ed è avvenuto impeccabilmente, tanto quanto hanno fatto emittenti private o pubbliche che - in altri paesi - si sono assunte lo stesso compito."
Spesso - ha proseguito Colombo - ho ricordato che negli USA questo compito è stato assunto dalla National Public Radio, che è una radio finanziata da fondi federali, che non ha mai minimamente nascosto che nei notiziari, nei giornali radio, nei commenti, nelle tavole rotonde ha una forte tendenza liberal - leftist diciamo. Tanto che ha spesso provocato le ire dei repubblicani conservatori; ma nessuno ne ha chiesto la chiusura, o la soppressione, nessuno ha chiesto la creazione di un'altra emittente.
I precedenti dunque ci sono. Quelli italiani sono inconfutabili. Vorrei che il fatto fosse qui di fronte a noi come inconfutabile, oggetto della storia italiana."