TESTO DELL'INTERVENTO DI RITA BERNARDINIQuesta notte alle 24 è stato sospeso lo sciopero della sete a cui hanno partecipato complessivamente 21 militanti radicali, 17 dei quali per 48 ore, dalle ore 24 di martedì 19 alle ore 24 di giovedì 21. Tre militanti, che avevano intrapreso l'iniziativa, sono stati costretti ad interromperla anticipatamente, a causa di seri problemi di salute.
Ricordo i loro nomi:
A Roma:
Rita Bernardini, 45 anni, giornalista; Mariano Giustino, 40 anni, assicuratore; Gaetano Dentamaro, 36 anni giornalista; Daniele Capezzone, 25 anni, studente; Ranieri Clerici, 56 anni, impiegato; Cristiana Pugliese, 31 anni, laureanda; Antonio Borrelli, 43 anni, operatore culturale; Antonello Marzano, 46 anni, ingegnere; Michelangelo Tesoro, 37 anni, libero professionista, Piergiuseppe Camici, 46 anni, sceneggiatore, Orlando Bertucci, 36 anni, informatico, Isabel Leon Fonseca, segretaria d'azienda
A Milano:
Giorgio Inzani, 57 anni, medico; Lucio Bertè, 57 anni, architetto; Mario Birelli, pensionato; Emiliano Silvestri, 49 anni, giornalista.
A Bologna:
Roberto Baietti, 21 anni, studente e Vito Laruccia, 47 anni pensionato, Vittoria Bolettieri, 51 anni casalinga.
A Salerno
Carmine Lanaro, 29 anni, imprenditore.
A Paola,
Andrea Porcaro, 49 anni, insegnante
Mauro Zanella , 50 anni libero professionista e Maria Teresa Cinti Nediani 73 anni, pensionata, sono stati caldamente invitati a non intraprendere l'iniziativa come era nelle loro intenzioni, per tassative ragioni di ordine sanitario.
Tre fatti nuovi hanno determinato la decisione di sospendere - non di concludere - l'iniziativa:
1) La Rai è stata messa formalmente sotto inchiesta per la censura nei confronti del movimento radicale.
La procedura d'infrazione aperta formalmente dall'"Autorità sulle comunicazioni" contro la Rai Tv dimostra che le nostre denunce sono non solo fondate ma mettono in gioco i più delicati equilibri dello Stato, perché potrebbe porre fine all'esistenza di un potere insindacabile in un settore strategico della vita democratica, che ha potuto fino ad ogg eludere le leggi e anche le più pressanti, vincolanti ed esplicite delibere della Commissione parlamentare di controllo.
La novità non è certo che oggi siano state, per la prima volta, accertate e denunciate le violazioni da parte della rai delle leggi e degli indirizzi del Parlamento: la novità è che oggi, per la prima volta, un organo dello Stato intenda finalmente accertare e sanzionare le responsabilità di queste violazioni.
2) Mediaset ha riconosciuto che il movimento radicale è stato "oscurato" anche nelle sue reti e, attraverso le parole del suo Presidente Fedele Confalonieri, ha manifestato l'intenzione di porvi rimedio. Il presidente Confalonieri si è detto "toccato" dalle nostre denunce, comprendendo probabilmente quanto queste "tocchino" principi giuridici fondamentali, di garanzia dell'esercizio delle libertà e dei diritti politici del cittadino, oltrechè di tutela della correttezza e completezza dell'informazione. Riconosciamo con fiducia l'impegno assunto a "renderci notiziabili": non mancheremo di riconoscere anche la fedeltà alla parola data.
3) Cinque Presidenti emeriti della Corte Costituzionale (e li ricordo e ringrazio: Antonio Baldassarre, Vincenzo Caianiello, Francesco Paolo Casavola, Aldo Corasaniti e Livio Paladin) si sono impegnati, entro pochi giorni, ad esprimere un giudizio di verità ed equità sia sulla vicenda di Radio radicale sia sulla totale censura messa in atto dal servizio pubblico radiotelevisivo nei confronti di ogni iniziativa del movimento radicale. Due di loro ieri sera (Corasaniti e Caianiello) hanno tra l'altro rinnovato con un messaggio scritto il loro invito ai digiunatori della sete a sospendere l'iniziativa.
Si conferma il comportamento degli organi informazione, che solo in occasione di queste iniziative drammatiche e "spettacolari" riesce a superare il riflesso dell'azzeramento totale del movimento radicale. Continua e si aggrava, però, l'assenza di un approfondimento e di un dibattito delle ragioni dell'iniziativa della Lista Pannella. Anche sulla specifica vicenda informazione/radio radicale/sciopero della sete, non vi è stato un solo momento di riflessione e di approfondimento.
Come detto all'inizio, si tratta della sospensione di un'iniziativa nonviolenta, quella dello sciopero della sete, che riprenderà se necessario la prossima settimana nei modi e tempi che decideremo in queste ore, non necessariamente e solo con le persone che lo hanno condotto in queste 48, ma anche con nuove adesioni.
Nel frattempo siamo impegnati a far crescere la mobilitazione nonviolenta di sciopero della fame mai interrotta e ci auguriamo che, entro domenica, nel momento di avvio della fase finale del dibattito parlamentare sul provvedimento per radio parlamento/radio radicale, 5.000 persone si uniscano a questa fase dello sciopero della fame iniziato il 24 aprile.