Pannella, sciopero della fameSu Radio Radicale è rottura
Storace, show in aula. Il leader digiuna nonostante i bypass
ROMA - Iniziata lunedø notte con la plateale protesta di Storace
(An), la lite tra Polo e Ulivo su Radio radicale è continuata ieri,
e minaccia di proseguire ancora. Mentre Pannella annuncia lo
sciopero della fame (di recente gli sono stati applicati dei by-pass
al cuore), centrodestra e radicali chiedono che l'emittente possa
continuare le dirette dal Parlamento, ricevendo oltre 11 miliardi di
finanziamento l'anno, e che venga poi indetta una gara pubblica che
assegni definitivamente questo servizio ad un solo soggetto. A
questa gara non può partecipare la Rai - auspicano - perchè sarebbe
la vincitrice annunciata.
Ma il governo e larghi settori della maggioranza non sono disposti a
tanto. Se è vero che la Rai non può essere favorita in una eventuale
gara, un vantaggio indebito non può essere dato neanche ai radicali.
Pessimista Giulietti (Ds): "La maggioranza ha presentato una
proposta di mediazione generosa verso Radio radicale e quasi
spericolata, sul piano giuridico. Bisogna mantenersi dentro la
legalità e, in vista di un'eventuale gara, tutelare anche soggetti
terzi che volessero essere della partita, non solo i pannelliani o
la Rai. Questa proposta di pace non sta pi· bene alle opposizioni,
che tornano a rilanciare. Tra l'altro i militanti radicali ieri
hanno presidiato la commissione dove si discuteva, diventando
soggetto attivo della trattativa. Curioso". Ma i pannelliani
insistono, forti del sostegno dei leader del Polo, in testa
Berlusconi: "Ora il confronto si trasferisca in aula".
Dal Corriere della Sera
Mercoledì 27 Maggio 1998
Radio Radicale
Berlusconi: assurdo il silenzio del premier
ROMA - Non riesco francamente a comprendere perchè il Presidente del
Consiglio continui a rifiutare ogni dialogo e ogni incontro su un tema
di così indubbia rilevanza come quello di Radio Radicale che il Parlamento
da oltre un anno aveva chiesto al governo di risolvere. Lo afferma in una
nota Silvio Berlusconi che prosegue dicendo: "Il fatto è tanto più
incomprensibile in quanto appare come una manifestazione di insensibilità
nei confronti di personalità, di movimenti civili e di rappresentanti di
Radio Radicale che avanzano richieste sostenute non solamente da tutta
l'opposizione liberale, ma anche dagli ex Presidenti della Repubblica, da
pressochè tutti i senatori a vita e da uno schieramento prestigioso di
presidenti emeriti della Corte Costituzionale".
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