La vicenda radio parlamento è solo un aspetto. Uno dei tanti. Da quanto si osserva, sembra proprio che si stia andando verso ad una vera e propria "rottamazione delle emittenti private, televisive e radiofoniche".Provo a prendere spunto da una considerazione che Bordin ha fatto, credo in una delle interviste in studio con Pannella e da una intervista realizzata da Giovanna Reanda a Miscioscia (uno dei pezzi grossi dell'emittenza radiofonica:pubblicità e network).
Bordin a Pannella formulava una domanda ed una considerazione al tempo stesso:"non mi pare che il mondo dell'emittenza si sia mosso e si stia muovendo più di quel tanto sulla nostra vicenda...".
La collega Reanda chiedeva infine al Miscioscia come mai a partire dalla vicenda Radio Radicale, l'emittenza radiofonica privata, sempre intesa come settore e corporazione, "non sia riuscita a fare lobbing sulla falsa riga di Mediaset.."
Belle domande, belle considerazioni giacchè, fatte le doverose e rare eccezioni un fondo di verità c'è. Eccome.
Altri spunti.
Perchè mai un grosso gruppo editoriale (in attivo) come L'Espresso-Caracciolo, oltre a possedere già Radio DJ ha creato Radio Capital e rilevato un fallimento fatto transistor come Italia Radio?
Perchè mai un altro gigante dell'editoria italiana della carta stampata e dell'agenzia quotidiana, delle concessionarie di pubblicità, dell'emittenza radio televisiva siciliana, sostanziale sindaco di Catania, attuale presidente nazionale della FIEG, direttore, editore e proprietario del quotidiano La Sicilia, co-proprietario del Giornale di Sicilia e della Gazzetta del Mezzogiorno, proprietario della tipografia che in esclusiva stampa praticamente per la Sicilia (e forse in altre zone del sud) tutte le edizioni di tutti i maggiori quotidiani italiani da Repubblica fino al Giornale passando per Corsera e Sole24Ore, iscritto all'anagrafe con il nome di Mario Ciancio, sarebbe intenzionato a rilevare una emittente televisiva regionale rilevante per risorse e copertura di frequenza ed al tempo stesso in cattive acque finanziarie come Telecolor-Video3?
Notizia, peraltro, che fa capolino proprio quando il Presidente del C.d.A. RAI Zaccaria tiene cene ed incontri in Sicilia. A Palermo e Catania per presentare il mitico piano della famosa terza rete RAI meglio conosciuta come: rete federalista, tele-assessore, RSP Rete Senza Pubblicità nota anche come RSP Rete Senza Pubblico: nel piano in oggetto sono previsti accordi, cartelli, sinergie, contratti di fornitura pseudo-service di produzioni televisive, realizzate dalle emittenti locali.
Si va verso ad una rottamazione dell'emittenza privata?
Con questo criterio si potrebbe a questo punto giungere anche ad una rete radiofonica RAI federalista, radio-assessore, etc?
Tutto questo potrebbe giustificare i silenzi dell'emittenza corporativa privata sulla vicenda RR-RAI ed al tempo stesso prefigurare alcune delle impostazioni di fondo della legge 1138?
"Comu finisci si cunta..."
(proverbio siciliano: come finisce si racconta)