RISARCIMENTO PER ARTICOLO DOPO APPROVAZIONE DDL GOVERNODa un lancio dell'Agenzia Adnkronos, del 3 giugno:
Roma - Marco Pannella e Radio Radicale hanno chiesto un miliardo e mezzo di risarcimento danni, piu' altri 750 milioni a titolo di riparazione pecuniaria, al quotidiano ''La Repubblica'' per un articolo di Sebastiano Messina pubblicato il giorno dopo l'approvazione del ddl su Radio Radicale da parte del Consiglio dei ministri, il 16 gennaio scorso. Secondo l'avvocato di Pannella e di Radio Radicale Giuseppe Rossodivita, l'articolo e' un ''un vero attacco alla personalita', alla dignita', all'onesta' politica e personale dell'on. Pannella''.
In particolare, viene contestato il passaggio in cui l'autore afferma che, grazie al provvedimento del governo, Radio Radicale puo' continuare a vivere, i suoi 17 giornalisti ad essere pagati come impiegati (cioe' la meta') e il suo insuperabile editore ad incassare 8 miliardi 734 milioni l'anno come 'organo della lista Pannella' e altri 8 miliardi e mezzo come 'Radio Parlamento', con un utile netto di 2 miliardi 499 milioni. Cosi' la liberta' e la democrazia sono salvi e il forziere di Pannella pure'', si leggeva nell'articolo.
L'avvocato del leader radicale, nell'atto di citazione, afferma invece che ''la societa' Centro di Produzione spa e' si' editore di Radio Radicale, gode del finanziamento della legge sull'editoria essendo la testata 'organo della Lista Pannella', ma e' soggetto distinto e separato sia dall'associazione politica Lista Pannella sia, ovviamente, dall'on, Pannella che non ha mai ricevuto ne' riceve alcun beneficio economico dal Centro di Produzione spa''. Da qui la richiesta di risarcimento danni. La prima udienza della causa civile si terra' il 28 luglio.