Pannella in conferenza stampa esottoscritta da autorevolissime
personalità
La discussione alla Camera sul disegno di legge sulle dirette
parlamentari è in una "impasse" dalla quale si può uscire solo
se il Governo deciderà, nelle prossime ore, di assumere la
difesa delle proprie posizioni abbandonate ormai da cinque
mesi.
Il Governo ha confermato, anche in questa fase, di volersi
semplicemente rimettere alla volontà del Parlamento.
Il "Comitato dei Nove", che tornerà a riunirsi martedì mattina,
non ha trovato il necessario accordo, né all'interno della
maggioranza, né nell'opposizione, sul testo del relatore Gianni
Risari (PPI) per esaminare il provvedimento in sede
legislativa, nella Commissione cultura. Il rischio è dunque che
si interrompa l'iter della legge.
La dichiarazione che viene oggi presentata richiama:
· il Governo agli impegni assunti in Parlamento per ben tre
volte da un anno e mezzo a questa parte;
· la mozione dei senatori a vita ed il disegno di legge che il 16
gennaio il Governo approvò e che prevedeva: la sospensione
della realizzazione della rete di GR Parlamento; la proroga
della convenzione con Radio Radicale per 14 mesi, e la gara;
· la sollecitudine con cui il Presidente della Repubblica
autorizzò la presentazione di quel testo;
· lo straordinario e prestigioso sostegno che quel disegno di
legge ebbe e che si tradusse in ulteriori proposte di iniziativa
parlamentare;
· le ulteriori precisazioni e perfezionamenti richiesti
dall'Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato;
· il rispetto delle leggi sulla concorrenza ed il mercato già
voluto sin dal 1993 dal legislatore che aveva adottato i principi
della gara e della convenzione per lo svolgimento del servizio
di trasmissione delle sedute parlamentari;
· il sostegno di oltre diecimila persone che hanno partecipato
agli scioperi della fame, e, in 19, anche allo sciopero della sete
dal novembre scorso ad oggi;
· la bocciatura, per un sol voto, di quella proposta al Senato
per la posizione assunta dal Governo che, in quella sede, non
la difese;
· il fatto che se il Governo a questo punto non assume la
difesa di quella posizione la soluzione sarà impossibile;
· il fatto che, da sette mesi, Radio Radicale continua ad
assicurare senza alcuna garanzia normativa ed economica
delle sedute parlamentari. Pertanto richiede che il Governo
intervenga per proporre che:
1) si rinnovi la convenzione con Radio Radicale;
2) si confermino i principi di convenzione e di gara; se ne
demandi la definizione al Disegno di Legge di riforma
generale delle comunicazioni in discussione in Parlamento;
3) si rispetti quanto richiesto dall'Autorità Garante del
Mercato e della Concorrenza e non si alteri ulteriormente la
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fonte web url:
http://www.riformatori.stm.it/no98060702.html
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