Roma, 9 giugno 1998
"Diamo atto al governo di esser tornato oggi, nel comitato dei nove e nell'ambito del dibattito scatenato dal "partito rai" nella maggioranza, ad affermare le sue posizioni, in convergenza con quelle di principio e concrete per tre volte proposte dal più prestigioso e ampio schieramento di autorità e personalità repubblicane, difese e propugnate anche da tutta l'opposizione, da un esemplare movimento di difesa dei diritti civili che ha visto migliaia e migliaia di cittadini da un semestre impegnato in una straordinaria azione nonviolenta, da significative iniziative delle autorità garanti. La furibonda reazione del "partito rai" ha di nuovo impedito la conclusione dell'itinerario legislativo e messo in crisi la proposta formulata dal relatore e cercato di annullare nuovamente la posizione del governo e quella sostenuta stamane dai Senatori a vita, dagli ex Presidenti della Repubblica, dai Presidenti Emeriti della Corte Costituzionale.
Cedere al ricatto ed alla rivolta contro Governo e Parlamento sarebbe a questo punto ammettere che il "partito rai" si sta impossessando dei maggiori partiti, delle istituzioni che pretende servire o rappresentare.
Noi continuiamo, come da mesi, anche in queste ore notturne ad essere a disposizione del Presidente Prodi per un incontro che in ogni modo è stato chiesto, secondo ragionevolezza, tolleranza e tradizione. E rilanciamo con gratitudine e ammirazione la risposta e la proposta nonviolenta per la legalità e l'informazione, perché in queste ore cresca e sia attrice di democrazia e di virtù civili."