Si restituisca al mercato il compito di trovare la più efficiente allocazione del controllo della società.
Roma, 14 giugno 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova
"Avevamo per tempo e risolutamente denunciato che la privatizzazione della Stet/Telecom attraverso la scelta di un nocciolo duro, la definizione del limite al possesso azionario al 3% e la golden share era una decisione basata su pregiudizi ideologici e destinata al fallimento. Siamo stati facili profeti.
A questo punto il Tesoro, ancora principale azionista, faccia ammenda e si adoperi per una modifica statutaria che al più presto restituisca al mercato il compito di trovare l'allocazione più efficiente del controllo di Telecom: via subito il tetto al possesso azionario e via subito la golden share.
Il tentativo di trasformare una grande società in una improbabile pubblic company all'italiana è fallito (la terza volta consecutiva dopo Credit e Comit): l'illusione di una società in cui "tutti comandano" si trasforma nella realtà di una società in cui "nessuno comanda", tranne qualcuno che non si è nemmeno dovuto assumere l'onere finanziario del controllo.
La via maestra per risollevare Telecom e dare garanzie al milione di piccoli azionisti è di rendere l'ex-monopolista delle telecomunicazioni italiane una società contendibile: solo così il controllo passerà a qualcuno con idee chiare e progetti industriali omogenei e credibili".