evidentemente non mi riesco a spiegare bene.
1. Ho cercato di spiegare perché, secondo me e secondo ben più autorevoli studiosi, il "mercato" é la migliore forma di allocazione e di innovazione economica ma
A) necessita di diritto, stato e cultura;
B) richiede adeguate correzioni , ovvero "Riforme sociali" onde correggere squilibri strutturali che, lasciati a se stessi, provocano le Grandi Crisi.
Queste cose non lo dicono soltanto i Keynesiani ma anche fior di Liberisti (per la cronaca, da L.Warlas a L. Einaudi...)
2. La crisi asiatica, essendo non una semplice crisi finanziaria ma una gravissima crisi strutturale di domanda effettiva a livello internazionale, richiede una profonda redistribuzione sociale in quelle economie. La vogliamo chiamare "socialdemocrazia"? Oppure il termine non é proprio sopportabile poiché ha avuto così grande successo da assicurare un mezzo secolo di libertà politiche e civili in più di un continente?
3. Affermare che le economie est-asiatiche non sono "liberiste" perché hanno nel loro Dna situazioni di potere e di influenza significa, caro Cappato, ciullare nel manico. Il capitalismo reale si fonda proprio si quelle o su altre situazioni di potere, di influenza, di collusione, di negazione della perfetta concorrenza; vedi il Caso Microsoft-Gates. Proprio per questo produce così tante innovazioni; per questa ragione provoca Grandi Trasformazioni. E proprio per questo, nei momenti delle crisi strutturali da deficit di domanda effettiva, queste situazioni di potere, di collusione, di monopolio esplodono e producono Depressioni economiche e sociali.
Il punto che volevo sottolineare era che questo tipo di crisi ha due vie di uscita, storicamente e teoricamente: o si introducono, nei paesi interessati, adeguate Riforme Sociali (la vituperata "socialdemocrazia" : uso questo termine anche se mi rendo perfettamente conto che il Secolo Socialdemocratico-Statalistico é terminato e che per "socialdemocrazia" non dobbiamo più intendere il vechio Statalismo assistenziale...) oppure la crisi potrebbe prendere la pessima via di un Nazionalismo Totalitario.
Quale é la via preferita? Secondo Paolino Pietrosanti, ed anche secondo me, é necessario introdurre democrazia e diritti nei paesi asiatici, Cina in testa. In caso contrario avremo, con il 2000, un Secolo Neototalitario. Marco Cappato é d'accordo oppure no? Io non l'ho capito.
Un saluto a tutti
Claudio Landi