A PARTIRE DALLE ORE 15 DI OGGI E PER TUTTA LA NOTTE MANIFESTAZIONE DELLA LISTA PANNELLA SOTTO PALAZZO CHIGI. RILANCIO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DI SCIOPERO DELLA FAME.
Roma, 17 giugno 1998
Dichiarazione di RITA BERNARDINI della Lista Pannella:
"In queste ore decisive per l'approvazione del ddl su Radio Radicale e Radio Parlamento, intendiamo rilanciare e rafforzare la nostra mobilitazione nonviolenta e la nostra iniziativa di dialogo nei confronti del Governo e del Presidente del Consiglio dei Ministri. Una soluzione equa e concreta del problema sembra ormai a portata di mano, grazie alla mobilitazione di straordinaria generosità politica e civile di oltre 10.000 cittadini, che in questi ultimi sette mesi hanno scandito tutti i passaggi decisivi di questa vicenda con iniziative di sciopero della fame e della sete, e, da ultimo, grazie all'impegno comune di quanti nel governo, nella maggioranza e nell'opposizione hanno lavorato per un esito positivo della questione.
Proprio per questa ragione la nostra iniziativa nonviolenta si sta in queste ore potenziando con nuove adesioni: per evitare sorprese dell'ultimo minuto ed assicurare la rispondenza delle decisioni all'impostazione su cui- grazie all'impegno del Governo e malgrado l'ostinato rifiuto di dialogo e di incontro opposto dal Presidente del Consiglio alle nostre richieste- si è infine verificata un'importante intesa sul piano parlamentare.
D'altra parte bisogna ricordare che questa straordinaria mobilitazione nonviolenta - assolutamente senza precedenti - ha posto e continua a porre, accanto al problema di Radio Radicale, anche quello della "legalità dell'informazione" e della "abolizione a mezzo stampa" della Lista Pannella, del suo leader, e dell'intero movimento radicale.
Su questo punto continuiamo e rafforziamo la nostra iniziativa di dialogo, e rinnoviamo la nostra richiesta di incontro al Presidente del Consiglio dei Ministri. Riteniamo che le denunce della Commissione di Vigilanza e del suo Presidente, e i riscontri che queste hanno avuto nella procedura di infrazione formalmente aperta da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nei confronti della Rai TV, costituiscano problemi politici e di diritto essenziali, a cui non è più tollerabile che il Governo ed il Presidente del Consiglio dei Ministri oppongano un imbarazzato silenzio."