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Conferenza Rivoluzione liberale
Orofino Veronica - 19 giugno 1998
VENTI DI GUERRA SUL GOVERNO

Se ci fosse un governo in Kosovo, Rifondazione si opporrebbe. Allora...

panorama / di Augusto Minzolini

Noi voteremo contro ogni tipo di spedizione militare in Kosovo, sia che nasca sotto l'egidia dell'Onu sia che venga organizzata in ambito Nato"": nessuno si faceva illusioni nella maggioranza, ma quando Fausto Bertinotti ha confermato a Massimo D'Alema nell'incontro a quattr'occhi della scorsa settimana che la politica estera di Rifondazione non è cambiata, automaticamente ha posto una nuova mina sul cammino del governo. Un'insidia estremamente pericolosa, ancora più del voto del 23 giugno sull'allargamento Nato ad alcuni paesi ex comunisti. Se su quest'ultimo, infatti Romano Prodi potrà rimediare alla defezione di Bertinotti e dei suoi contandosui deputati di Francesco Cossiga, sull'astensione della Lega e forse dello stesso Polo, non è detto che ciò si ripete su un'eventuale operazione nel Kosovo. Anzi.

Si sta riproponendo la stessa situazione che mise a rischio la maggioranza di governo sulla spedizione italiana in Albania e sulla crisi irachena di inoizio anno. E oggi come allora, Prodi per salvarsi può solo ricorrere agli scongiuri. Se per la ratifica di un trattato che riguarda la Nato il governo può permettersi, anche se l'espediente è tutt'altro che ortodosso, di passare l'esame del Parlamento con una maggioranza diversa da quella che lo sostiene, rimediare una brutta figura, e con una buona dose di faccia tosta andare avantilo stesso, decidere di partecipare a una spedizione militare ( e nel Kosovo il problema potrebbe porsi) senza avere una maggioranza coesa alle spalle è un atteggiamento che resenta l'irresponsabilità.

Pensate, per esempio, cosa sarebbe successo se ci fossero state delle perdite tra i nostri militari inviati a Tirana? O, ancora, se Bill Clinton avesse dato il via libera alle operazioni contro Sadda Hussein usando le nostre basi aeree? Se ci fossero state delle vittime italiane o se si fosse verificato qualche tragico incidente, si sarebbe creata una situazione paradossale : un partito della maggioranza , cioè Rifondazione, avrebbe sparato sul governo e magari sull'opposizione che aveva concorso a determinate scelte. Insomma , ne sarebbe venuta fuori una grande confusione di ruoli e di responsabilità.

Nel Kosovo, semmai si arrivasse a un intervento militare, quei pericoli potrebbero ripresentarsi. I primi a saperlo sono i leader dell'Ulivo, a cominciare da D'Alema e Franco Marini, che non nascondono in privato le loro preoccupazioni. Ma visto che su questo versante, complice l'ideologia, il problema Bertinotti non è risolvibile, i segretari della maggioranza prima lo pongono eppoi lo rimuovono.

E Romano Prodi? Affronterà la questione secondo il suo stile. Nelle prossime settimane farà ricorso a tutte le maghe e alle veggenti che conosce. Visto che in politica estera, a quanto pare, le contraddizioni nella sua maggioranza sono insanabili, sono le uniche risorse che ha a disposizione.

 
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