Di Pietro: "E' un atto di ripristino della legalità. Al Senato non dovrebbero esserci difficoltà, ma è meglio stare attenti".D'Onofrio: "Il Senato approvi lo stesso testo della Camera perché questa vicenda di Radio Radicale non può essere trascinata oltre".
Occhetto: "E' una bella notizia, un risultato importante per tutte le forze che vogliono combattere ogni forma di regime".
Roma, 21 giugno 1998
Dopo l'approvazione da parte della Camera dei Deputati del ddl riguardante le trasmissioni delle sedute parlamentari, Radio Radicale ha intervistato alcuni parlamentari di cui vi riportiamo in sintesi gli interventi. Tutti hanno colto l'occasione per fare gli auguri di una pronta guarigione a Marco Pannella:
Antonio Di Pietro, su Pannella: "Mi tengo informato costantemente. Tutti sanno dell'amicizia personale che mi lega a lui. Gli faccio i migliori auguri. Tutti dovremmo imporgli, dopo, di calmarsi perché credo che manco Gesù Cristo possa fermare Marco Pannella. Una pellaccia come la sua ce la farà a superare questo momento".
Su Radio Radicale: "Mi sono battuto e mi batterò ancora, per Radio Radicale. Dobbiamo essere vigili perché non è ancora fatta al Senato. Siamo troppo abituati alle novità dell'ultimo momento per abbassare la guardia proprio ora. Credo che questo provvedimento su Radio Radicale sia un atto di ripristino della legalità, un atto di fiducia per Radio Radicale che non dobbiamo lasciarci sfuggire. Al Senato non dovrebbero esserci difficoltà, ma è meglio stare attenti. State certi che se passa anche al Senato è perché non possono proprio farne a meno, perché non siete certo molto amati."
Sul suo referendum: "La prossima volta gliene dirò quattro a Pannella: me lo poteva dire prima che era così difficile e complicato raccogliere firme per i referendum Mannaggia la miseria ladra chi ha inventato questa legge per i referendum?"
Francesco D'Onofrio, capogruppo CCD al Senato: "Credo che questo provvedimento verrà votato dal Senato nello stesso testo uscito dalla Camera, perché questa vicenda di Radio Radicale non può essere trascinata oltre. Da qualche giorno sono stato nominato assessore ad Agrigento, e girando mi sono reso conto - a Racalmuto, a Palermo, ad Agrigento - che la gente sente Radio Radicale, sente le trasmissioni dal Parlamento, ne apprezza il carattere libero e coerente, e mi spinge a tenere questa vostra postazione. E' un coro unanime. Io credo che la battaglia condotta fino ad ora sia stata inappuntabile, e sono convinto che il Senato chiuderà in settimana questa vicenda. Per quello che mi riguarda farò il possibile, convinto di fare una cosa utile per gli utenti. Trovo la gente che segue le trasmissioni di Radio Radicale e non trovo nulla che non sia a favore di Radio Radicale. La vostra emittente ha concorso non poco a far capire che quel clima di sfiducia complessiva nei confronti dei parlamentari non era poi così
giustificato. Radio Radicale ha concorso in una più equilibrata visione della politica."
Achille Occhetto, il 18 giugno (giorno di approvazione del ddl): "Ritengo che sia molto bella la notizia che abbiamo avuto oggi. Credo che sia un risultato importante per tutte le forze che vogliono combattere ogni forma di regime, ogni forma di ossificazione dell'informazione. Sono particolarmente contento. Penso che si sia trattato di una battaglia per Radio Radicale ma, più in generale, per la legalità dell'informazione. A questo punto si deve continuare, perché il servizio pubblico sia aperto a tutte le forze e non sia solo il servizio pubblico delle segreterie dei partiti."
Seguono altre dichiarazioni