Roma, 22 giugno 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"In un paese in cui si definisce "privatizzazione" anche la cessione del 49% del capitale di società che restano saldamente nelle mani dello Stato, può anche capitare che il Presidente della Rai sostenga che i 2.500 miliardi di imposta sul possesso del televisore raccolti dallo Stato e versati all'azienda - per altro di proprietà pubblica - non sia un finanziamento di Stato. Ovviamente, invece, il canone è un sussidio di Stato nella forma e nella sostanza. Ai tempi del monopolio esso aveva una "giustificazione", oggi, in regime di pluralismo e liberalizzazione, no. Da una parte, infatti, si tratta di migliaia di miliardi pubblici che ogni anno vengono assorbiti da un settore in cui la presenza pubblica è ormai del tutto ingiustificata e dall'altra il canone rappresenta una clamorosa alterazione della concorrenza. A meno che Zaccaria non voglia dimostrarci che i 2.500 miliardi del Canone coprono solamente i costi della programmazione "non commerciale", cioè della programmazione che non è e non sarebbe garanti
ta dall'emittenza commerciale. Una domanda, ad esempio: qual è il bilancio Rai per i mondiali?
Quanto alle "mani legate" per GR Parlamento, Zaccaria vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca. Prima ha reclamato a gran voce la rete parlamentare come adempimento "postumo" alla Mammì, poi si lamenta che proprio la Mammì pone vincoli rigorosi e invalicabili alla programmazione."