(AGI) - Bruxelles, 24 giu - Nemmeno tangentopoli ha convinto l'Italia a liberalizzare gli appalti pubblici. Ed ora c'e' il serio rischio di una multa salata da parte della Corte di giustizia europea. Nel luglio scorso c'era gia' stata una prima condanna da parte dei giudici di Lussemburgo per mancata trasposizione della direttiva 93/36 che esige l'apertura alla concorrenza degli appalti pubblici di forniture. La direttiva fissava come scadenza ultima il 14 giugno 1994.
"Nonostante cio' - si legge in una nota della Commissione Europea - le autorita' italiane non hanno ancora adottato il decreto legislativo necessario. Di qui la decisione della Commissione Europea di aprire una nuova procedura d'infrazione contro l'Italia in base alla quale, in assenza di risposte concrete da parte del Governo, potra' chiedere alla Corte una multa.
Cosa che ha fatto oggi per la Grecia, ma nel settore dei servizi, secondo quanto viene annunciato nella stessa nota.