Comunicazioni Senato della RepubblicaLAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8ª)
MERCOLEDI' 24 GIUGNO 1998
206ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
PETRUCCIOLI
Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Lauria.
La seduta inizia alle ore 10,35.
IN SEDE REFERENTE
(3053-B) Trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari e agevolazioni per l'editoria, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.
(Esame e rinvio)
Preliminarmente all'inizio della trattazione, il presidente PETRUCCIOLI osserva che, per quanto riguarda la trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari, il testo trasmesso dalla Camera dei deputati conferma sostanzialmente la scelta fatta da questa Commissione di consentire a Radio radicale di proseguire nella sua attività di servizio largamente apprezzata, rinviando però contemporaneamente alla definizione di una normativa generale in materia di servizio pubblico radiotelevisivo la messa a punto di un regime che garantisca completezza e pluralismo. Lo strumento legislativo per risolvere tale questione è, ancora una volta, il disegno di legge n. 1138, del quale quindi, anche per questo motivo, la Commissione è chiamata a riprendere in tempi brevi l'esame. Le agevolazioni per l'editoria rappresentano invece un fatto nuovo rispetto al testo varato dal Senato: si tratta di materia complessa e controversa perché rientra nel più generale capitolo del finanziamento della politica, sul quale sono sempre forti
ed accese le polemiche e molto acuta è la sensibilità dell'opinione pubblica. Non è pensabile che una Commissione di merito possa risolvere questioni di così grande portata. L'insieme delle misure contenute nel disegno di legge, così come trasmesso dall'altro ramo del Parlamento, quindi, possono essere considerate condivisibili nella parte in cui fanno fronte ad esigenze urgenti e non dilazionabili. Certo, i provvedimenti tampone non fanno onore al legislatore, il quale invece è chiamato a produrre interventi organici e meditati di riforma, a mettere a punto norme più convincenti e condivise per il finanziamento della politica, a regolare in via permanente la diffusione dei lavori parlamentari, ad indicare sul piano regolamentare i diritti dei parlamentari e dei Gruppi. Il provvedimento, comunque, ha almeno il pregio di stabilire provvidenze che consentono e sostengono l'informazione - quella parlamentare in particolare - che è l'ossigeno della libertà e della democrazia. Per queste ragioni esprime l'auspici
o che la Commissione, conscia dei limiti di questo passaggio, non introduca ulteriori emendamenti al provvedimento, perché tale operazione produrrebbe la sola conseguenza di prolungare l'iter parlamentare senza per nulla avvicinare a quel livello legislativo che caratterizza i provvedimenti di riforma ai quali, finalmente, si deve metter mano.
Interviene quindi il relatore, senatore BESSO CORDERO, il quale, dopo aver sottolineato come le modifiche introdotte dalla Camera dei deputati abbiano profondamente modificato il testo licenziato dal Senato, non sempre in termini migliorativi sul piano anche dei contenuti, illustra il provvedimento. L'articolo 1 stabilisce che la convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e il Centro di produzione S.p.a., in attesa di apposita gara pubblica i cui criteri verranno definiti nel quadro della riforma generale del sistema delle comunicazioni, è rinnovata per tre anni a far data dal 21 novembre 1997. L'importo è rivalutato in lire 11.500.000.000 e i contratti collettivi nazionali di lavoro si applicano ai dipendenti del Centro di produzione S.p.a. fino alla scadenza della Convenzione. Inoltre, fino all'entrata in vigore della legge di riforma del sistema, la rete RAI non può essere ampliata, fatte salve le acquisizioni di impianti in via di perfezionamento in seguito ad opzioni già concordate, in relazione a
lle quali la RAI dovrà presentare apposita documentazione entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge. L'articolo 2 introduce una materia non compresa nel testo licenziato dal Senato, riguardante le agevolazioni per l'editoria: viene abrogato il comma 11-bis della legge n. 250 del 1990 con il quale, in assenza di specifico collegamento elettorale, era sufficiente una dichiarazione di appartenenza e rappresentanza delle forze politiche da parte dei parlamentari interessati. Con il secondo comma, in particolare, viene modificato il comma 10 dell'articolo 3 della citata legge n. 250 e pertanto, fatta salva l'applicazione a regime della normativa in vigore al 31 dicembre 1997 a favore delle imprese editrici di quotidiani o periodici organi di movimenti politici in possesso dei requisiti per l'accesso ai contributi previsti e per i quali le società editrici abbiano presentato domanda per l'anno 1997, nonché a favore di imprese editrici di quotidiani e periodici pubblicati per la prima volta tr
a il 31 dicembre 1997 e il 30 giugno 1998 quali organi di partiti o movimenti ammessi al finanziamento pubblico, a decorrere dal 1 gennaio 1998 il contributo viene concesso alle imprese editrici di quotidiani o periodici che risultano essere organi o giornali di forze politiche con Gruppo parlamentare in una delle Camere o nel Parlamento europeo o abbiano almeno un rappresentante in un ramo del Parlamento italiano. Il comma 3 dell'articolo 2 è una norma interpretativa che non modifica quanto già previsto dalla normativa vigente e che sostanzialmente ribadisce con forza di legge quanto già contenuto in un ordine del giorno accolto dal Governo il 22 dicembre 1995 in sede di esame, presso il Senato, della legge finanziaria. Anche l'articolo 3 contiene una interpretazione autentica, mentre l'articolo 4 sancisce la possibilità di corrispondere le rate di ammortamento dei mutui contratti anche da parte di soggetti diversi dalle imprese editrici concessionarie e precisa che la garanzia a carico dello Stato può ess
ere escussa a seguito di ripetute inadempienze da parte del concessionario.
Apertosi il dibattito, ha la parola il senatore BALDINI, il quale, dopo aver dichiarato di condividere pienamente le osservazioni svolte dal Presidente e dal relatore, auspica una rapida approvazione del provvedimento senza ulteriori modifiche.
Il senatore CASTELLI giudica soddisfacente il testo dell'articolo 1 come trasmesso dall'altro ramo del Parlamento, perché migliore di quello licenziato dal Senato, in particolare nella parte in cui non consente l'acquisizione di nuove frequenze da parte della RAI e quindi pone fine ad una attività della concessionaria pubblica gravemente inquinante il mercato. Non vi è dubbio che il provvedimento debba essere a questo punto approvato rapidamente e per questo non è chiaro il motivo che ha indotto la Presidenza del Senato a non assegnare il disegno di legge alla Commissione in sede deliberante. Ma non è questa l'unica contraddizione all'interno della maggioranza: tanto il presidente Petruccioli quanto il relatore Besso Cordero, infatti, pur lamentando che il testo sia stato stravolto dalla Camera dei deputati, ne chiedono una rapida approvazione senza modifiche.
Il senatore FALOMI annuncia che il suo Gruppo intende raccogliere l'appello del Presidente per una approvazione senza modifiche del testo, perché esso sostanzialmente mantiene quel carattere di transitorietà che era già proprio del provvedimento come varato dal Senato. Vi è ora un più esplicito riferimento al disegno di legge n. 1138, ma le scelte fatte sostanzialmente non cambiano. Resta il pluralismo nella trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, sia pure con ulteriori restrizioni per la RAI nell'acquisizione di nuove frequenze, attività quest'ultima che peraltro la concessionaria pubblica stava svolgendo in preciso ossequio a quanto disposto dal contratto di servizio, che ora risulta pertanto per questa parte modificato.
Il senatore LO CURZIO auspica, a nome del suo Gruppo, una rapida approvazione senza modifiche del provvedimento, nella convinzione che Radio radicale saprà continuare a svolgere con correttezza ed efficienza il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari.
Il seguito dell'esame è infine rinviato.
La seduta termina alle ore 11,15.
LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8ª)
MERCOLEDI' 24 GIUGNO 1998
207ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Presidente
PETRUCCIOLI
Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Lauria.
La seduta inizia alle ore 15,15.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il PRESIDENTE avverte che si procederà all'attivazione dell'impianto audiovisivo, in quanto richiesta, ai sensi dell'articolo 33, comma 5, del Regolamento, dal senatore Baldini in relazione alla discussione in sede redigente del disegno di legge n. 3053.
La Commissione prende atto.
IN SEDE REDIGENTE
(3053-B) Trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari e agevolazioni per l'editoria, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati (Discussione e rinvio)
Il presidente PETRUCCIOLI informa che il disegno di legge n. 3053-B è stato nuovamente assegnato alla Commissione in sede redigente; propone pertanto di acquisire i lavori già svolti in sede referente proseguendo la discussione generale iniziata nella seduta antimeridiana.
La Commissione concorda.
Il senatore SEMENZATO, pur dichiarando di condividere la necessità di una rapida approvazione del provvedimento in discussione, ritiene tuttavia che essa non possa essere invocata per impedire un ampio dibattito su un testo come quello in discussione che affronta materie di estrema delicatezza. Dopo aver brevemente ricordato le posizioni espresse dal suo Gruppo durante la prima lettura del provvedimento, con il quale si era giunti ad un accettabile punto di mediazione sul quale anche l'altro ramo del Parlamento avrebbe certamente potuto convenire, ricorda come invece ci sia stato, da parte dei soggetti interessati al provvedimento, un rilancio di tematiche che hanno inteso privilegiare il raggiungimento di un risultato politico piuttosto che la rapida approvazione del provvedimento, risultato peraltro in gran parte raggiunto. Adesso, quindi, non può essere invocata la necessità di una celere approvazione a discapito dell'approfondimento di un testo in larga misura nuovo non solo nella parte relativa alla tra
smissione radiofonica dei lavori parlamentari che, peraltro, in vista della liberalizzazione di tale servizio contiene norme discutibili, ma soprattutto sull'articolo 2 che, introdotto dalla Camera dei deputati, il Senato esamina per la prima volta. E' poi da sottolineare a tal proposito che, poiché il Parlamento è recentemente uscito piuttosto provato in termini di credibilità dalla vicenda riguardante l'anticipo del finanziamento pubblico ai partiti, è necessario non ripetere gli stessi errori. Nell'articolo 2, riguardante appunto il finanziamento della stampa di partito, sono infatti contenute norme piuttosto discutibili delle quali non è peraltro neanche certa la copertura finanziaria. Annuncia quindi la presentazione di emendamenti.
Il senatore RIGO, dopo aver sottolineato come la prima parte del disegno di legge sia stata ampiamente dibattuta da parte di entrambi i rami del Parlamento, fa presente che la seconda parte è, per il Senato, del tutto nuova e, data la delicatezza della materia, bisognosa di approfondimenti anche al fine di valutare se, in questa materia, non vi siano strade nuove da perseguire piuttosto che ritornare ai sistemi del passato come, in parte, il testo in esame propone. Appare inoltre indispensabile verificare se vi sia sufficiente copertura finanziaria del disegno di legge in caso contrario sarebbe infatti necessario procedere a qualche correzione del testo.
Il senatore BOSI riterrebbe opportuno trovare una soluzione definitiva per la trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari dato che la questione è stata ampiamente discussa ed approfondita. Esprime invece forti perplessità sulla parte riguardante l'articolo 2 che rappresenta questione nuova e diversa e che per la sua delicatezza - si tratta infatti della delicata materia del finanziamento della politica - andrebbe più ampiamente e più opportunamente discussa in Assemblea.
Il senatore ROGNONI esprime il proprio disagio di fronte ad un provvedimento che, nel testo attuale, mette fortemente a repentaglio la credibilità della politica. In esso infatti sono stati inseriti temi che rappresentano un vero e proprio do ut des con il quale si tende ad accontentare tutti i soggetti in gioco: da Radio radicale alla totalità dei partiti che vedono sanate le difficoltà economiche dei loro organi di stampa. Sarebbe invece stato necessario affrontare entrambe le questioni in modo più rispettoso delle regole democratiche raggiungendo tanto l'obbiettivo di una buona disciplina della trasmissione dei lavori parlamentari (riconoscendo peraltro anche a Radio radicale i meriti che si è conquistata sul campo) quanto quello di una normativa equa e condivisa del finanziamento della politica e comunque della stampa di partito: l'approvazione di un disegno di legge come quello in discussione fa infatti, sicuramente, un cattivo servizio alla politica.
Il relatore BESSO CORDERO, intervenendo brevemente in sede di replica, dichiara di non avere altre considerazioni da aggiungere a quelle scaturite dal dibattito ed auspica una rapida approvazione del provvedimento.
Il sottosegretario LAURIA, dopo aver ringraziato la Commissione per la rapidità con cui ha iniziato l'esame del provvedimento, dichiara di comprendere le riserve venute da alcune parti sui contenuti del provvedimento tanto in relazione all'articolo 1 (i cui temi potranno trovare ulteriore definizione in sede di esame del disegno di legge n. 1138) quanto in relazione alla parte riguardante le provvidenze all'editoria, tema sul quale il Governo si dichiara disponibile a fornire eventuali chiarimenti del testo anche mediante l'accoglimento di ordini del giorno.
Il PRESIDENTE, prendendo atto della necessità di qualche Gruppo politico di presentare emendamenti, propone di fissare il termine per la loro presentazione alle ore 17,30 di questo pomeriggio al fine di poterli trasmettere in tempo utile alla Commissione bilancio.
Su richiesta del senatore RIGO la Commissione conviene infine di fissare il termine per la presentazione di eventuali emendamenti alle ore 18 di oggi.
Il seguito della discussione è quindi rinviato.
ANTICIPAZIONE DELL'ORARIO DELLA SEDUTA DI DOMANI
Il PRESIDENTE avverte che l'orario di inizio della seduta già convocata per domani alle ore 15 è anticipato alle ore 14,30.
La seduta termina alle ore 16,15.
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