(AGI) - Roma, 30 giu. - "Gr Parlamento non puo' essere
considerata la quarta rete radiofonica All news della Rai. E'
stata attivata dalle richieste dei presidenti delle due Camere
che hanno avuto modo di apprezzare la serieta' e l'ampio respiro
del progetto, come hanno scritto in febbraio in una lettera
congiunta inviata all'azienda. E quanto al ruolo continuera' ad
essere una rete di servizio, come e' scritto nelle linee
editoriali inviate ai presidenti delle due Camere facendo in
modo di dare all'ascoltatore l'impressione di trovarsi in prima
fila in Parlamento in modo da formarsi poi un proprio autonomo
giudizio".
Lo ha detto il direttore di Gr Parlamento Paolo Ruffini
nell'audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sulla
Rai che dovra' discutere sul ruolo della rete parlamentare e
stabilire se la rete istituzionale radiofonica della Rai potra'
continuare a trasmettere avvenimenti che si svolgono al di fuori
delle sedi parlamentari come congressi di partito ed altri
avvenimenti collegati con la politica ma di non strettissima
attinenza parlamentare. Parlando in commissione di vigilanza
Ruffini si e' detto convinto che la missione affidata a Gr
Parlamento debba essere considerata in modo estensivo.Ed anzi si
e' dispiaciuto perche' "il nostro lavoro non potra', a causa di
impedimenti di legge, consentire una copertura globale del
territorio. Mi auguro che questi impedimenti possano essere
rimossi". Infine ha poi riferito che attualmente,
fino a un mese fa, la rete copriva soltanto il 45% del
territorio nazionale, copertura che potra' aumentare a seguito
degli acquisti delle opzioni di frequenze di cui si sta
occupando l'azienda ma che subiranno una limitazione nella norma
che sara' stabilita nel ddl 1138 in cui saranno definiti tutti
gli aspetti relativi alle frequenze.
Ruffini dopo aver sottolineato come l'azienda ha fatto
riferimento alle richieste dei presidenti delle due Camere anche
nella definizione delle linee editoriali e del palinsesto di
massima del canale ha aggiunto che "lo spirito in cui ci siamo
mossi nel rispetto della legge e del mandato che ci e' stato
assegnato, e' stato quello di non fare di Gr Parlamnto una radio
di palazzo" proponendo agli ascoltatori fatti, avvenimenti di
indubbio interesse giornalistico ma senza alcuna mediazione.
Ruffini ha rivendicato alla rete parlamentare della Rai la
possibilita' di poter trasmettere "grandi appuntamenti
congressuali di partito visto che il Parlamento si ferma per
consentire a deputati e senatori di prendere parte a decisioni
che non potranno non influire sui lavori parlamentari. Anche
perche' - ha aggiunto con il Parlamento chiuso saremmo costretti
a trasmettere musica o a chiudere la rete". Quanto ai costi ha
riferito che il budget di produzione di Gr Parlamento e' di 3
mld ai quali vanno aggiunti altri 3 miliardi e mezzo circa per
gli stipendi di chi fa parte delal redazione (nove persone) di
un capo redattore, di due vicedirettori e del direttore: "costa
sicuramente meno degli 11,5 mld con i quali lo Stato - ha
aggiunto - finanzia radio radicale".