(AGI) - Roma, 30 giu. - "Gr Parlamento si avvia di fatto la
quarta rete radiofonica All news della Rai. C'e' mancanza di
chiarezza nei contenuti, non si capisce la logica che si segue
nel prescegliere gli avvenimenti esterni alle sedute
parlamentari e non si puo' considerare una sorta di ricevuta di
ritorno firmata che legittima tutto il fatto che i presidenti di
Camera e Senato abbiano letto e sottoscritto il piano editoriale
e che quindi non ci debba essere il controllo del Parlamento. Mi
sembra una tesi difficile da sostenere".
Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare di
vigilanza sulla Rai Francesco Storace intervenendo
nell'audizione del direttore del Gr Parlamento Paolo Ruffini.
Ponendo una serie di quesiti Storace chiede di sapere con quali
criteri "si decide che Gr Parlamento deve trasmettere le sedute
dei consigli regionali, provinciali e comunali, le riunioni di
direzione dei partiti o i congressi e le attivita' istituzionali
del governo come la visita di Prodi in Argentina. Se il criterio
e' di dedicare una rete ai lavori parlamentari, fare questo non
ha senso. Si pone quindi un problema di controlli e la
commissione deve intervenire sulla base di una documentazione
che la Rai deve fornire".
Antonello Falomi capogruppo dei Ds si e'
invece espresso per una interpretazione estensiva del ruolo di
Gr Parlamneto e non restrittiva: "rispetto a Radio Radicale c'e'
un arricchimento e non tocca a noi entrare nel merito della
predisposizione del palinsesto ma stabilire se il servizio viene
svolto in modo imparziale". Falomi ha espresso apprezzamento per
il criterio pluralistico che sin qui ha caratterizzato la
programmazione.
Per il relatore della escussione Mario Landolfi (An) "siamo
ancora fermi al momento dell'interpretazione. Siamo nella fase
di capire se la commissione sia legittimata ad occuparsi di Gr
Parlamento formulando indirizzi e vigilando sull'applicazione.
Per me interpretazione estnsiva significa in pratica quarta rete
Rai. Per me, la commissione e' nella leggitimita' di formulare
indirizzi e verificarne l'applicazione".
Per Stefano Semenzato (Verdi) "i conti
dicono che mentre Radio Radicale ha un tetto di 7,5 ore di
trasmissione al giorno come rete parlamentare, Gr Parlamento
puo' arrivare sino a 12-13 ore di servizio pubblico. Poiche' il
direttore Ruffini dice che i costi di gestione sono inferiori
agli 11,5 miliardi elargiti per Radio Radicale se ne deduce - ha
aggiunto Semenzato - che il servizio della Rai costa circa la
meta' di quello di Radio Radicale. Quindi se si fosse ricorsi al
criterio di una gara in tempi immediati non c'e' dubbio che la
gara sarebbe stata vinta dalla Rai. Ma e' un fatto che Radio
Radicale ha le frequenze e la Rai no, per questo ritengo che il
comma di legge approvato in via definitiva che impedisce alla
Rai di acquisirle e al ministero di assegnarle radifica un
monopolio di Radio Radicale".
Paolo Ricciotti (Rinnovamento italiano) chiede di conoscere
nei dettagli i costi complessivi della struttura compresi quelli
del giornale radio e di tutto cio' che ruota intorno a Gr
Parlamento "anche per compararli con i bilanci di altri settori
perche' se l'attivita' di Gr Parlamento non e' limitata alla
trasmissione delle sedute allora servono criteri e controllo".