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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Antonio - 4 luglio 1998
Si osservi.
Fu certamente fatta un'analisi, non solo disincantata ma dettagliata, dei fattori componenti il Polo, come, del resto, del panorama politico tutto e di quant'altro occorresse. C'è che non si può non sperare, come spesso è accaduto nella storia del mondo, di riuscire, con l'aiuto di eventi favorevoli, ad incardinare un processo tendente alla rivoluzione liberale e alla migliore posizione possibile, nel panorama dato, delle istanze radicali di Riforma e di Diritto, per una nuova concezione di governo delle cose di questo villlaggio globale, per un nuovo e/o riaffermato contratto sociale.

E dunque, benché non ci fosse alcunché da scegliere allora - e in fondo non abbiamo mai scelto campo, ne fatto "esperienza" che non fosse l'ostinata affermazione di una precisa posizione, per tutti inconciliabile perché tutti compromessi e pericolosamente ammatassati - altro non si poteva, in quel momento, ne si doveva fare.

Poi si è detto: " ...D'Alema non ha la forza di convincere chicchessia a grandi battaglie politiche, può solo convincere vertici di potere a dislocazioni diverse........forse la matassa ha ancora filo da dare e un bandolo può ancora essere tirato".

Ciò detto a Grassi e Vernaglione, con i quali sono in accordo nello spirito di fondo, e ai partecipanti a questa conferenza, desidero chiedere al Moderatore di fare, di tanto in tanto, un proprio intervento, tale da giustificarne la funzione ed aggiungendovi anche quella di animatore.

Anche questo: procurato allarme o solo prosa qua e la involuta?

 
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