C'è che, come dice anche Bordin in un suo comunicato interno, occorre recuperare il rapporto fra colleghi di lavoro almeno nei suoi termini minimi e ciò non è sicuramente raggiungibile attraverso le querele.Dunque è assurdo ragazzi debordare sino a questo punto, ed allora:
nonostante Bordin ritenga perniciosa questa "conferenza movimento" e niente più che una chat line, è possibile, attraverso questa stessa conferenza, vedere un giusto componimento "dell' Affaire Palazzolo" con il riconoscimento ognuno delle proprie esacerbazioni?
Posto che lo scritto originario del Palazzolo, del tutto fuor di luogo, fu originato da estemporaneo risentimento e da un personale disagio ambientale o cos'altro e per il quale si era gia beccato una ironica e cattivella reazione del sottoscritto ed una ineccepibile ed aulica risposta della D'Urso, venga in questo senso riconosciuto e quale devianza dalle regole di un civile confronto;
sono disposti l'Aversa e il Marafioti a presentare in pubblica conferenza le loro scuse per aver usato armi verbali improprie ed esagerate rispetto a quelle, pur gravi, usate dal Palazzolo?
Così facendo, è disposto il Palazzolo a ritirare le querele?
Pregasi inoltrare in conferenza le proprie determinazioni.
A me non resta che auspicare un bonario componimento.
A chi tocca? Propongo questa successione d'intervento: Aversa, poi Palazzolo, infine Marafioti, poi ancora l'onore di avere in "chat" anche Bordin.
abbracci, Antonio Borrelli