To:
F.Conti@agora.it
CC:
R.Baietti@agora.it
Per i newsgroup agora.politica.internet e agora.politica.radicalpunk
(nonviolenza,critica,diritti)
faccio bene a postarlo a voi?
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un fatto gravissimo attacca la liberta' di parola sulle reti telematiche.
Vi mandiamo questo comunicato con preghiera di diffonderlo quanto piu' e'
possibile. La vicenda e' senza precedenti in Italia e minaccia di diventare
un pericoloso antefatto che offre a polizia e magistratura uno strapotere
sulla comunicazione di rete.
Con i migliori saluti
Isole nella Rete
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-- Il primo sequestro di un server Internet in Italia --
Sabato 27 giugno 1998 la Polizia Postale di Bologna, su ordine della
Procura di Vicenza, ha posto sotto sequestro il server Internet di Isole
Nella Rete, associazione no-profit che fornisce spazio di comunicazione a
centri sociali, posti occupati, organizzazioni e radio di movimento,
associazioni di base e di volontariato sociale.
Da sabato quindi, e non si sa per quanto tempo ancora, il server non
rispondera' piu' all'indirizzo http://www.ecn.org e non funzioneranno piu'
i servizi Internet offerti dall'associazione e fruiti ogni giorno da
migliaia di persone in Italia e all'estero.
In sostanza, sono stati chiusi gli spazi Web di oltre un centinaio di
associazioni, centri sociali, radio autogestite tra le quali la Lila (Lega
italiana per la lotta all'AIDS), ASIcuba, il Telefono Viola (sostegno alle
malattie mentali), ADL (associazione di difesa dei lavoratori), Ya Basta,
USI (unione sindacale italiana), CNT spagnola, il Coordinamento nazione
delle RSU; centri sociali (circa 40 centri sociali in tutta Italia);
emittenti radiofoniche (Radio Onda d'Urto di Brescia e Milano, Radio Black
Out di Torino, Radio Sherwood di Padova); riviste-on-line (.Zip e Necron
di Torino, BandieraRossa di Milano, Freedom Press di Londra), gruppi
musicali (99 posse, Sunscape, Electra, Petra Mescal) e molti altri.
Ma non solo. Sono state anche interrotte numerose mailing list, tra le
quali la lista in solidarieta' con il Chiapas, la lista di discussione sui
nuovi diritti legati all'era digitale, la lista delle comunita' gay
italiane (l'unica di questo genere nel nostro paese).
Per finire, sono stati privati del loro indirizzo e-mail centinaia di
utenti e soci dell'associazione, la cui corrispondenza (posta personale,
progetti collettivi, contatti avviati, ecc.) e' ora totalmente bloccata e
nelle mani della magistratura.
-- Perche' tutto questo? --
Il sequestro e' avvenuto nei locali del provider che ospitava il server, su
ordine del Pubblico Ministero della Procura di Vicenza Paolo Pecori ed e'
stato eseguito dagli ufficiali di Polizia Postale del Compartimento di
Bologna.
Questo incredibile provvedimento, il primo del genere in Italia, e'
avvenuto in seguito alla denuncia dell'agenzia di viaggi Turban Italia Srl
di Milano che, ritenutasi diffamata da un messaggio apparso in rete, ha
chiesto al magistrato di intervenire.
Motivo del sequestro sarebbe la pubblicazione web di un messaggio inserito
da un collettivo di Vicenza (fedele trascrizione di un volantino stampato
su carta e normalmente distribuito in pubblico). Questo messaggio e' stato
originariamente inviato a una lista di discussione ospitata dal server di
Isole Nella Rete e successivamente - in modo automatico come normalmente
avviene - pubblicato sul web.
-- Il provider e' come un direttore responsabile? --
Sebbene il decreto di sequestro non citi espressamente ancora nessuna
persona formalmente indagata, il magistrato ha evidentemente ritenuto
l'associazione Isole Nella Rete responsabile per il contenuto di quanto
ospitato sul proprio server Internet. La questione della responsabilita'
dei provider e' in realta' materia di discussione accesissima in tutto il
mondo e ben lontana dall'essere risolta. L'orientamento prevalente sembra
tuttavia essere quello di NON considerare i provider responsabili dei
contenuti che veicolano, se non altro per ragioni di possibilità tecniche e
di convenienza commerciale.
L'ordine di sequestro dell'intero server, inoltre, appare assolutamente
inaudito poiche' riguarda un servizio utilizzato da migliaia di utenti
italiani e di ogni parte del mondo, del tutto estranei alla vicenda motivo
del sequestro, e che si vedono improvvisamente privati di un mezzo di
comunicazione indispensabile.
Ci tocca constatare di nuovo l'incongruenza della legislazione vigente con
i nuovi strumenti della comunicazione telematica, l'incompetenza degli
organi giudiziari e la sostanziale arretratezza nella comprensione di cosa
siano il fenomeno Internet, la comunicazione orizzontale e i nuovi diritti
dell'era digitale. Per fare un paragone con contesti piu' abituali, cio'
che e' avvenuto equivale a far chiudere la RAI o la Fininvest a causa di
una telefonata di uno spettatore trasmessa in diretta durante una qualsiasi
trasmissione televisiva.
Ma ci tocca anche lanciare una pesante accusa nei confronti di una
magistratura gia' pronta a rendersi duttile strumento dei nuovi potentati
della comunicazione, colpendo con tanta durezza ogni tentativo
significativo di dar voce a istanze sociali di base che rivendicano il
diritto a esistere ed a dire la loro senza dover passare sotto le forche
caudine e censorie dei media istituzionali.
Informazioni aggiornate sull'evolversi della vicenda sono reperibili
all'indirizzo http://strano.net/news
Associazione Isole nella Rete
(organizzazione no profit di utilita' sociale)
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Di seguito sono riportati:
(1) il verbale di sequestro
(2) il messaggio incriminato
(3) il comunicato ANSA sulla vicenda
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(1) verbale di sequestro
PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO LA PRETURA CIRCONDARlALE DI VICENZA
DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO (artt. 321 3-bis c.p.p.)
Il PROCURATORE DELLA REPUBBLICA, DOTT. PAOLO PECORI
Visti gli atti delle indagini preliminari del procedimento
n.1079/98-MOD.44-05;
considerato che gravi indizi di colpevolezza A CARICO Dl PERSONE in VIA Dl
IDENTIFICAZIONE emergono senza alcun dubbio in relazione
al delitto di diffamazione continuata, reato p. e p. dall'art. 81 cpv. l e
2 - 595 CP per avere offeso la reputazione della agenzia di viaggi
TURBANitalia srl di Milano. inserendo, con piu' azioni esecutive di un
medesimo criminoso, sulla rete INTERNET in un sito avente il seguente
indirizzo. ECN org/list/movimenti/MSG.00950 Htlm, sotto il titolo
"Solidarieta' al popolo kurdo - Boicottiamo il turismo in Turchia" - la
frase seguente: "tra l'altro e' risaputo che agli affari della Turban e'
direttamente interessata l'ex premier Ciller, ispiratrice degli squadroni
della morte che hanno provocato la morte di centinaia di oppositori, kurdi
e turchi. Invitiamo quindi a boicottare le agenzie di viaggi che offrono i
tours della Turbanitalia".
In Vicenza, dal gennaio 1998 sino alle data odierna. Reato tuttora in via
di esecuzione.
Che tale delitto risulta allo stato provato: a) dalla stampa delle pagine
che si leggono sul sito web di INTERNET, accessibile mediante l'indirizzo
indicato nel capo di accusa; b) che tale pagina web risulta essere stata
negoziata presso un provider avente sede nella citta' di Bologna, e
precisamente pressn la DS LOGIC srl con sede in Bologna, via S. Felice n. 98;
considerato che appare assolutamente necessario ed urgente, al fine di
impedire ulteriori danni alla p.o. e querelante soc. TurbanItalia srl
nonche' la commissione di ulteriori delitti di diffamazione del medesimo
tipo, impedire la protrazione della lettura di tale messaggio agli utenti
di INTERNET,
che tale risultato puo essere ottenuto sequestrando presso il predetto
provider soc. DS LOGIC SRL tutte le attrezzerie utilizzate per diffondere
via Internet il messaggio diffamatorio allegato al presente prowedimento;
che la straordinaria urgenza della protezione da accordare alla querelante
danneggiata giorno per giorno dalle frasi leggibili sul sito web sopra
indicato non consente di attendere il provvedimento del Giudice;
P.Q.M.
Visto l'art. 321.3.BIS c.p.p.
ordina
il sequestro preventivo - presso Ia soc. DS LOGIC S.r.l. con sede in
BOLOGNA, via S. Felice n.98 (ovvero altrove se esse si trovino in altro
luogo, a disposizione della stessa societa') - di tutte le attrezzature
usate per diffondere sul sito web il messaggio diffamatorio indicato nel
foglio allegato al presente decreto di sequestro; o in alternativa a quanto
sopra ndicato - ordina il sequestro del contratto in base al quale il detto
provider esegue la propria prestazione, purche' cessi in ogni caso la
diffusione via Internet del messaggio diffamatorio qui allegato.
Con riserva di inviare all'indagato (in via di identificazione) la
necessaria informazione di garanzia.
DELEGA
per l'esecuzione iI Compartimento Polizia Postale dell'Emilia e Romagna di
BOLOGNA, con facolta' di sub-delega.
VICENZA, 23/06/1998
IL PUBBLICO MINISTERO
Paolo PECORI
IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
(Dott. Paolo Pecori)
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(2) il messaggio incriminato
From: "Collettivo Spartakus" Subject: solidarietà al popolo kurdoDate: Fri, 16 Jan 1998 01:47:06 +0100
SOLIDARIETA' AL POPOLO KURDO
BOICOTTIAMO IL TURISMO IN TURCHIA
Ogni lira data al regime turco con il turismo è una pallottola in più
contro i partigiani, le donne, i bambini kurdi; questo bisogna dirlo forte
e chiaro per non rendersi complici del tentativo di genocidio operato dallo
stato turco contro il popolo curdo.
In coincidenza con i periodi estivi e natalizi su alcuni quotidiani e
settimanali è riapparsa la pubblicità a piena pagina della Turbanitalia che
invita a visitare "la Turchia più bella". Eppure dovrebbe essere ormai di
dominio pubblico quante e quali siano le ripetute violazioni dei Diritti
Umani operate dal regime turco, soprattutto contro il popolo curdo: torture
nelle caserme e nei commissariati, detenzioni illegali, sparizioni di
oppositori ad opera di veri e propri squadroni della morte
parastatali...per non parlare dell'occupazione da parte dell'esercito turco
del Kurdistan "iracheno" con bombardamenti di villaggi e campi profughi.
L'invito della Turbanitalia ai tours e soggiorni al mare nella "Turchia più
bella" è decisamente un pugno nello stomaco se confrontato con le notizie
che quasi ogni settimana giungono dalle zone martoriate del Kurdistan. Nel
Kurdistan "turco" 25 milioni di persone vivono sotto il giogo di 500.000
soldati e per mantenere la sua "guerra sporca" contro questo popolo lo
stato turco fa affidamento soprattutto sulla valuta pregiata del turismo
che frutta ogni anno oltre dieci miliardi di dollari. Non esiste città
turca nelle cui prigioni non si torturi, nei cui dintorni non sorgano
bidonvilles di sfollati dai 3500 villaggi curdi distrutti. Le proteste dei
prigionieri vengono regolarmente represse a colpi di spranga e i familiari
riescono con difficoltà a farsi restituire i cadaveri. Intanto nei campi
profughi assediati dall'esercito e da miliziani filoturchi i bambini
muoiono di stenti. Anche recentemente l'utilizzo del napalm da parte
dell'aviazione turca (forse gli stessi piloti che vengono addestrati nelle
basi NATO del Veneto) ha provocato vittime soprattutto tra i civili. In
questo deserto di repressione e sofferenza i paradisi turistici decantati
da Turbanitalia sono soltanto oasi blindate. Tra l'altro è risaputo che
agli affari della Turban è direttamente interessata l'ex premier Ciller,
ispiratrice degli squadroni della morte che hanno provocato la morte di
centinaia di oppositori, kurdi e turchi.
Invitiamo quindi a boicottare le agenzie di viaggi che offrono i tours in
Turchia e anche i giornali che li pubblicizzano, come gesto di solidarietà
verso un popolo fiero e perseguitato.
Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli (sez. di Vicenza)
Collettivo Spartakus
Per adesioni: Tel/fax/segr.:0444/301818
e-mail:sparta@goldnet.it
f.i.p Via Quadri, 75
Vicenza, 12 gennaio 1998
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(3) Comunicato emesso dall'ANSA
SEQUESTRATO SITO INTERNET PER MESSAGGIO SU AGENZIA TURCA (ANSA)
BOLOGNA, 27 GIU
La polizia postale di Bologna ha posto sotto sequestro il sito web
affittato dall'associazione milanese ''Isole nella rete'' presso la Ds
Logics Srl, un provider Internet bolognese. Il provvedimento preventivo e'
stato disposto dal procuratore della Repubblica presso la pretura
circondariale di Vicenza, Paolo Pecori, in
seguito a una querela per diffamazione presentata dall' agenzia di viaggi
Turban Italia srl di Milano. Secondo l' accusa, attraverso il sito sarebbe
stato diffuso un messaggio intitolato ''solidarieta' al popolo
kurdo-Boicottiamo il turismo in Turchia'', in cui comparirebbe una frase
che collega alla Turban l' ex premier turca Tansu Ciller, accusata nel
testo di essere ispiratrice degli squadroni della morte contro gli
oppositori. Il messaggio invita a boicottare i tour proposti dalla Turban.
''Isole nella rete'', cliente della Ds. Logics Srl, ha denunciato l'
''estrema gravita''' del sequestro, ''poiche' non si e' limitato alla
rimozione del messaggio incriminato, ma ha chiuso l'intero servizio
Internet, oscurando lo spazio web di oltre un centinaio di associazioni,
centri sociali, radio autogestite, tra le quali Lila, Telefono Viola, Ya
basta, Radio Sherwood, 99 Posse''. ''Ci tocca constatare di nuovo - ha
scritto 'Isole nella rete' - l' incongruenza della legislazione vigente con
i nuovi strumenti della comunicazione digitale e l' incompetenza degli
organi giudiziari''. 27-GIU-98 19:18