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Conferenza Rivoluzione liberale
Baietti Roberto - 11 luglio 1998
Riporto un messaggio recapitatomi a mio avviso molto interessante riguardante il primo sequestro di un server internet:

Subject:

sequestrato il server di isole nella Rete

Date:

Sun, 28 Jun 1998 16:19:32 +0200

From:

Marta

To:

F.Conti@agora.it

CC:

R.Baietti@agora.it

Per i newsgroup agora.politica.internet e agora.politica.radicalpunk

(nonviolenza,critica,diritti)

faccio bene a postarlo a voi?

-----

un fatto gravissimo attacca la liberta' di parola sulle reti telematiche.

Vi mandiamo questo comunicato con preghiera di diffonderlo quanto piu' e'

possibile. La vicenda e' senza precedenti in Italia e minaccia di diventare

un pericoloso antefatto che offre a polizia e magistratura uno strapotere

sulla comunicazione di rete.

Con i migliori saluti

Isole nella Rete

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-- Il primo sequestro di un server Internet in Italia --

Sabato 27 giugno 1998 la Polizia Postale di Bologna, su ordine della

Procura di Vicenza, ha posto sotto sequestro il server Internet di Isole

Nella Rete, associazione no-profit che fornisce spazio di comunicazione a

centri sociali, posti occupati, organizzazioni e radio di movimento,

associazioni di base e di volontariato sociale.

Da sabato quindi, e non si sa per quanto tempo ancora, il server non

rispondera' piu' all'indirizzo http://www.ecn.org e non funzioneranno piu'

i servizi Internet offerti dall'associazione e fruiti ogni giorno da

migliaia di persone in Italia e all'estero.

In sostanza, sono stati chiusi gli spazi Web di oltre un centinaio di

associazioni, centri sociali, radio autogestite tra le quali la Lila (Lega

italiana per la lotta all'AIDS), ASIcuba, il Telefono Viola (sostegno alle

malattie mentali), ADL (associazione di difesa dei lavoratori), Ya Basta,

USI (unione sindacale italiana), CNT spagnola, il Coordinamento nazione

delle RSU; centri sociali (circa 40 centri sociali in tutta Italia);

emittenti radiofoniche (Radio Onda d'Urto di Brescia e Milano, Radio Black

Out di Torino, Radio Sherwood di Padova); riviste-on-line (.Zip e Necron

di Torino, BandieraRossa di Milano, Freedom Press di Londra), gruppi

musicali (99 posse, Sunscape, Electra, Petra Mescal) e molti altri.

Ma non solo. Sono state anche interrotte numerose mailing list, tra le

quali la lista in solidarieta' con il Chiapas, la lista di discussione sui

nuovi diritti legati all'era digitale, la lista delle comunita' gay

italiane (l'unica di questo genere nel nostro paese).

Per finire, sono stati privati del loro indirizzo e-mail centinaia di

utenti e soci dell'associazione, la cui corrispondenza (posta personale,

progetti collettivi, contatti avviati, ecc.) e' ora totalmente bloccata e

nelle mani della magistratura.

-- Perche' tutto questo? --

Il sequestro e' avvenuto nei locali del provider che ospitava il server, su

ordine del Pubblico Ministero della Procura di Vicenza Paolo Pecori ed e'

stato eseguito dagli ufficiali di Polizia Postale del Compartimento di

Bologna.

Questo incredibile provvedimento, il primo del genere in Italia, e'

avvenuto in seguito alla denuncia dell'agenzia di viaggi Turban Italia Srl

di Milano che, ritenutasi diffamata da un messaggio apparso in rete, ha

chiesto al magistrato di intervenire.

Motivo del sequestro sarebbe la pubblicazione web di un messaggio inserito

da un collettivo di Vicenza (fedele trascrizione di un volantino stampato

su carta e normalmente distribuito in pubblico). Questo messaggio e' stato

originariamente inviato a una lista di discussione ospitata dal server di

Isole Nella Rete e successivamente - in modo automatico come normalmente

avviene - pubblicato sul web.

-- Il provider e' come un direttore responsabile? --

Sebbene il decreto di sequestro non citi espressamente ancora nessuna

persona formalmente indagata, il magistrato ha evidentemente ritenuto

l'associazione Isole Nella Rete responsabile per il contenuto di quanto

ospitato sul proprio server Internet. La questione della responsabilita'

dei provider e' in realta' materia di discussione accesissima in tutto il

mondo e ben lontana dall'essere risolta. L'orientamento prevalente sembra

tuttavia essere quello di NON considerare i provider responsabili dei

contenuti che veicolano, se non altro per ragioni di possibilità tecniche e

di convenienza commerciale.

L'ordine di sequestro dell'intero server, inoltre, appare assolutamente

inaudito poiche' riguarda un servizio utilizzato da migliaia di utenti

italiani e di ogni parte del mondo, del tutto estranei alla vicenda motivo

del sequestro, e che si vedono improvvisamente privati di un mezzo di

comunicazione indispensabile.

Ci tocca constatare di nuovo l'incongruenza della legislazione vigente con

i nuovi strumenti della comunicazione telematica, l'incompetenza degli

organi giudiziari e la sostanziale arretratezza nella comprensione di cosa

siano il fenomeno Internet, la comunicazione orizzontale e i nuovi diritti

dell'era digitale. Per fare un paragone con contesti piu' abituali, cio'

che e' avvenuto equivale a far chiudere la RAI o la Fininvest a causa di

una telefonata di uno spettatore trasmessa in diretta durante una qualsiasi

trasmissione televisiva.

Ma ci tocca anche lanciare una pesante accusa nei confronti di una

magistratura gia' pronta a rendersi duttile strumento dei nuovi potentati

della comunicazione, colpendo con tanta durezza ogni tentativo

significativo di dar voce a istanze sociali di base che rivendicano il

diritto a esistere ed a dire la loro senza dover passare sotto le forche

caudine e censorie dei media istituzionali.

Informazioni aggiornate sull'evolversi della vicenda sono reperibili

all'indirizzo http://strano.net/news

Associazione Isole nella Rete

(organizzazione no profit di utilita' sociale)

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Di seguito sono riportati:

(1) il verbale di sequestro

(2) il messaggio incriminato

(3) il comunicato ANSA sulla vicenda

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(1) verbale di sequestro

PROCURA DELLA REPUBBLICA

PRESSO LA PRETURA CIRCONDARlALE DI VICENZA

DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO (artt. 321 3-bis c.p.p.)

Il PROCURATORE DELLA REPUBBLICA, DOTT. PAOLO PECORI

Visti gli atti delle indagini preliminari del procedimento

n.1079/98-MOD.44-05;

considerato che gravi indizi di colpevolezza A CARICO Dl PERSONE in VIA Dl

IDENTIFICAZIONE emergono senza alcun dubbio in relazione

al delitto di diffamazione continuata, reato p. e p. dall'art. 81 cpv. l e

2 - 595 CP per avere offeso la reputazione della agenzia di viaggi

TURBANitalia srl di Milano. inserendo, con piu' azioni esecutive di un

medesimo criminoso, sulla rete INTERNET in un sito avente il seguente

indirizzo. ECN org/list/movimenti/MSG.00950 Htlm, sotto il titolo

"Solidarieta' al popolo kurdo - Boicottiamo il turismo in Turchia" - la

frase seguente: "tra l'altro e' risaputo che agli affari della Turban e'

direttamente interessata l'ex premier Ciller, ispiratrice degli squadroni

della morte che hanno provocato la morte di centinaia di oppositori, kurdi

e turchi. Invitiamo quindi a boicottare le agenzie di viaggi che offrono i

tours della Turbanitalia".

In Vicenza, dal gennaio 1998 sino alle data odierna. Reato tuttora in via

di esecuzione.

Che tale delitto risulta allo stato provato: a) dalla stampa delle pagine

che si leggono sul sito web di INTERNET, accessibile mediante l'indirizzo

indicato nel capo di accusa; b) che tale pagina web risulta essere stata

negoziata presso un provider avente sede nella citta' di Bologna, e

precisamente pressn la DS LOGIC srl con sede in Bologna, via S. Felice n. 98;

considerato che appare assolutamente necessario ed urgente, al fine di

impedire ulteriori danni alla p.o. e querelante soc. TurbanItalia srl

nonche' la commissione di ulteriori delitti di diffamazione del medesimo

tipo, impedire la protrazione della lettura di tale messaggio agli utenti

di INTERNET,

che tale risultato puo essere ottenuto sequestrando presso il predetto

provider soc. DS LOGIC SRL tutte le attrezzerie utilizzate per diffondere

via Internet il messaggio diffamatorio allegato al presente prowedimento;

che la straordinaria urgenza della protezione da accordare alla querelante

danneggiata giorno per giorno dalle frasi leggibili sul sito web sopra

indicato non consente di attendere il provvedimento del Giudice;

P.Q.M.

Visto l'art. 321.3.BIS c.p.p.

ordina

il sequestro preventivo - presso Ia soc. DS LOGIC S.r.l. con sede in

BOLOGNA, via S. Felice n.98 (ovvero altrove se esse si trovino in altro

luogo, a disposizione della stessa societa') - di tutte le attrezzature

usate per diffondere sul sito web il messaggio diffamatorio indicato nel

foglio allegato al presente decreto di sequestro; o in alternativa a quanto

sopra ndicato - ordina il sequestro del contratto in base al quale il detto

provider esegue la propria prestazione, purche' cessi in ogni caso la

diffusione via Internet del messaggio diffamatorio qui allegato.

Con riserva di inviare all'indagato (in via di identificazione) la

necessaria informazione di garanzia.

DELEGA

per l'esecuzione iI Compartimento Polizia Postale dell'Emilia e Romagna di

BOLOGNA, con facolta' di sub-delega.

VICENZA, 23/06/1998

IL PUBBLICO MINISTERO

Paolo PECORI

IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

(Dott. Paolo Pecori)

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(2) il messaggio incriminato

From: "Collettivo Spartakus"

Subject: solidarietà al popolo kurdoDate: Fri, 16 Jan 1998 01:47:06 +0100

SOLIDARIETA' AL POPOLO KURDO

BOICOTTIAMO IL TURISMO IN TURCHIA

Ogni lira data al regime turco con il turismo è una pallottola in più

contro i partigiani, le donne, i bambini kurdi; questo bisogna dirlo forte

e chiaro per non rendersi complici del tentativo di genocidio operato dallo

stato turco contro il popolo curdo.

In coincidenza con i periodi estivi e natalizi su alcuni quotidiani e

settimanali è riapparsa la pubblicità a piena pagina della Turbanitalia che

invita a visitare "la Turchia più bella". Eppure dovrebbe essere ormai di

dominio pubblico quante e quali siano le ripetute violazioni dei Diritti

Umani operate dal regime turco, soprattutto contro il popolo curdo: torture

nelle caserme e nei commissariati, detenzioni illegali, sparizioni di

oppositori ad opera di veri e propri squadroni della morte

parastatali...per non parlare dell'occupazione da parte dell'esercito turco

del Kurdistan "iracheno" con bombardamenti di villaggi e campi profughi.

L'invito della Turbanitalia ai tours e soggiorni al mare nella "Turchia più

bella" è decisamente un pugno nello stomaco se confrontato con le notizie

che quasi ogni settimana giungono dalle zone martoriate del Kurdistan. Nel

Kurdistan "turco" 25 milioni di persone vivono sotto il giogo di 500.000

soldati e per mantenere la sua "guerra sporca" contro questo popolo lo

stato turco fa affidamento soprattutto sulla valuta pregiata del turismo

che frutta ogni anno oltre dieci miliardi di dollari. Non esiste città

turca nelle cui prigioni non si torturi, nei cui dintorni non sorgano

bidonvilles di sfollati dai 3500 villaggi curdi distrutti. Le proteste dei

prigionieri vengono regolarmente represse a colpi di spranga e i familiari

riescono con difficoltà a farsi restituire i cadaveri. Intanto nei campi

profughi assediati dall'esercito e da miliziani filoturchi i bambini

muoiono di stenti. Anche recentemente l'utilizzo del napalm da parte

dell'aviazione turca (forse gli stessi piloti che vengono addestrati nelle

basi NATO del Veneto) ha provocato vittime soprattutto tra i civili. In

questo deserto di repressione e sofferenza i paradisi turistici decantati

da Turbanitalia sono soltanto oasi blindate. Tra l'altro è risaputo che

agli affari della Turban è direttamente interessata l'ex premier Ciller,

ispiratrice degli squadroni della morte che hanno provocato la morte di

centinaia di oppositori, kurdi e turchi.

Invitiamo quindi a boicottare le agenzie di viaggi che offrono i tours in

Turchia e anche i giornali che li pubblicizzano, come gesto di solidarietà

verso un popolo fiero e perseguitato.

Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli (sez. di Vicenza)

Collettivo Spartakus

Per adesioni: Tel/fax/segr.:0444/301818

e-mail:sparta@goldnet.it

f.i.p Via Quadri, 75

Vicenza, 12 gennaio 1998

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(3) Comunicato emesso dall'ANSA

SEQUESTRATO SITO INTERNET PER MESSAGGIO SU AGENZIA TURCA (ANSA)

BOLOGNA, 27 GIU

La polizia postale di Bologna ha posto sotto sequestro il sito web

affittato dall'associazione milanese ''Isole nella rete'' presso la Ds

Logics Srl, un provider Internet bolognese. Il provvedimento preventivo e'

stato disposto dal procuratore della Repubblica presso la pretura

circondariale di Vicenza, Paolo Pecori, in

seguito a una querela per diffamazione presentata dall' agenzia di viaggi

Turban Italia srl di Milano. Secondo l' accusa, attraverso il sito sarebbe

stato diffuso un messaggio intitolato ''solidarieta' al popolo

kurdo-Boicottiamo il turismo in Turchia'', in cui comparirebbe una frase

che collega alla Turban l' ex premier turca Tansu Ciller, accusata nel

testo di essere ispiratrice degli squadroni della morte contro gli

oppositori. Il messaggio invita a boicottare i tour proposti dalla Turban.

''Isole nella rete'', cliente della Ds. Logics Srl, ha denunciato l'

''estrema gravita''' del sequestro, ''poiche' non si e' limitato alla

rimozione del messaggio incriminato, ma ha chiuso l'intero servizio

Internet, oscurando lo spazio web di oltre un centinaio di associazioni,

centri sociali, radio autogestite, tra le quali Lila, Telefono Viola, Ya

basta, Radio Sherwood, 99 Posse''. ''Ci tocca constatare di nuovo - ha

scritto 'Isole nella rete' - l' incongruenza della legislazione vigente con

i nuovi strumenti della comunicazione digitale e l' incompetenza degli

organi giudiziari''. 27-GIU-98 19:18

 
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