Roma, 14 luglio 1998 - Le dichiarazioni di Bertinotti confermano che la verifica in atto è soltanto un rito vacuo e dannoso per gli interessi del paese e dei cittadini. La fiducia balneare che la maggioranza esprimerà al Governo, rinviando lo scontro vero al prossimo autunno con la finanziaria, è una presa in giro.
La crescita economica rallenta in modo drammatico; si aggrava il ritardo rispetto ai partner europei nell'adozione di misure strutturali nel campo previdenziale, della pubblica amministrazione e della liberalizzazione del mercato del lavoro; le privatizzazioni si arenano. Mentre ciò accade, infrangendo l'illusione ulivista della "fase 2", a Palazzo Chigi ci si abbandona ad un confronto sterile e politicista che si traduce in risposte politiche deboli, arretrate e controproducenti (vedi Agensud).
Dinanzi alle contrapposizioni frontali sui temi essenziali (lavoro, privatizzazioni, scuola, sanità) che paralizzano l'attività del Governo e all'incapacità di anticipare, con la finanziaria, l'inevitabile resa dei conti all'interno della maggioranza, va aperta una nuova fase politica, se necessario restituendo la parola ai cittadini prima del semestre bianco.