Una legge già tutela l'anonimato delle madri che dopo il parto non intendono riconoscere il figlio e che viceversa decidono di affidarlo alle strutture *pubbliche* dove è nato, rendendolo di fatto adottabile. La legge funziona egregiamente, anche se su piccoli numeri.
Sgarbi presentò, un paio di anni fa, una proposta di legge (c'era dietro anche Geppi Rippa) per il ripristino della "ruota degli innocenti". L'iniziativa, per la verità un po' "pittoresca", intendeva contribuire al superamento della legittima diffidenza che qualsiasi cittadina/o ha nei confronti dello Stato circa il proprio diritto alla riservatezza. Diffidenza che per l'appunto spinge all'abbandono nel cassonetto piuttosto che all'affidamento all'ospedale/cassonetto.
La proposta di Sgarbi fu sbeffeggiata da un punto di vista parlamentare, ma poi il principio fu applicato in alcune regioni rosse o bianche (Emilia e Veneto, mi pare) per iniziativa di singole amministrazioni comunali o gruppi cattolico/parrocchiali.
Andrea Maori, credi ancora a Babbo Natale? :)
i codici talvolta sembrano fatti apposta per semplificare le schedature...
tra l'altro si ingenera una discriminazione tra chi si rivolge alle strutture pubbliche e chi ha i soldi per il faidate privato. bell'equità...
:) cin