Ho usato un termine improprio! risarcisco immediatamente i promotori:
pittoresco fu il modo in cui Sgarbi mi descrisse la questione in un'intervista, con la coloritura verbale che potete immaginare...
L'iniziativa in sé, viceversa, non era affatto pittoresca, ma intelligente e molto, come dire, "laica". Significava prendere atto di situazioni complesse e diversificate che di tutto hanno bisogno tranne che della burocratizzazione pervasiva e moralista di una legge perbene.
Significava far rientrare nel "privato", inteso come dimensione psicologica individuale ma anche come strutture di accoglimento dei neonati, un gesto che non andrebbe regolamentato da moduli, procedure, firme e prediche.
L'abbandono legale soltanto in ospedale, non sempre è realistico e comunque, è scandito dagli inevitabili giudizi morali degli operatori, colpevolizzanti e difficili da sostenere. La privacy è violata sistematicamente per dolo o per sciatteria.
Occupandomi di bioetica, seguo con orrore la tendenza a legiferare su tutto meticolosamente, come nel caso della legge vigente sull'abbandono dei neonati. Sembra quasi che mettere ordine, garantire fin nei dettagli, affidarsi alle onnipresenti strutture pubbliche, sia qualcosa che, magari anche in buona fede, ci mette in pace la coscienza...
Bella invece l'iniziativa Rippa-Sgarbi: tollerante, leggera, moderna. Riparliamone alla radio...
:) cin