L'obiezione di Mario e' molto utile, perche' sara' pure ora di prseli e porli questi problemi. Mi sembra d'altra parte che la risposta di Mariano sia quella giusta.Guai a guardare alla nonviolenza come costruzione sistematica per cui vi e' una risoposta nonviolenta a tutto, ad ogni evento, ad ogni atto.Una risposta, dico, da trarre da una costruzione sitematica preesistente.Fece bene, molti anni fa, ormai, Laura Terni a formare il Gruppo Satyagraha rispolverando un termine che ha soprattutto significato e utilita' per la sua genesi. Gandhi proprio non sopportava la parola nonviolence. perche' conteneva una negazione e in termini semantici e' negativa. come e' negativa la parola hindi ahimsha, che e' esattamente corrispondente a nonviolenza.
E Gandhi ando' a trovare la parola composta di due parole sanscrite che significa forza della verita', che di per se' non va bene, se Gandhi non fosse quello che disse soprattutto di se' che altro non conduceva se non esperimenti con la verita', dando a queta parola una accezione opposta alla nostra, cioe' di progressione sperimentale.
E allora, usare il termine nonviolenza politica ha credo questo senso, quello di correggere una obiettiva inadeguatezza del termine nonviolenza nelle lingue che lo utilizzano.
Perche' poi, va detta una cosa: la annotazione di Mario puo' essere intesa in due modi diversissimi, opposti. da una parte la nonviolenza puo' essere intesa come opposizione alla violenza, e come condotta generale che si propone. condotta di un individuo anche in privato. ecc.. ma puo' essere vista la cosa anche in modo diverso, che credo sia il modo piu' nostro, cioe' piu' efficace:
Insomma, non si diventa nonviolenti.... si sceglie un metodo, che e' in fin dei conti quello che non disgiunge i mezzi dai fini. e poco altro. E poi certo, certo, se il nonviolento individua in se stesso, nella propria persona l'arma di cui dispone, certo l'arma in tanto funziona in quanto e' ben oliata. Quindi, credibile, forte perche' intattacabile, inattaccabile, ....
Cambia un po' il punto di vista.
Non credo alla condotta privata del nonviolento se non in funzione della credibilita' del nonviolento, quindi della sua forza. insomma, in relazione di mezzi e fini.
Il risultato puo' alla fine essere analogo a quello che evochi tu; ma i passaggi sono abbstqnza diversi.
Credo sia in ogni mod non buono, ma ottimo parlare qui di queste cose
Come e' ottimo e non solo buono parlar qui di congressi, di politica, di mezzi e strumenti della politica, mezzi e fini che hanno da essere omogenei e anche coincidenti. mezzi che sono anche le organizzazioni che ci diamo, gli strumenti che ci diamo