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Orofino Veronica - 7 agosto 1998
Caccia ai Tutsi a Kinshasa

KABILA DICHIARA LA GUERRA AL RUANDA: LO INVADEREMO

la stampa

Dopo appena quattro giorni, quellache sembrava essere una delle cicliche rivolte africane appare ormai come una vera e propria guerra , in cui il nuovo despota congolese, Laurent Desiré Kabila, rischia di perdere il suo "regno", strappato appena 14 mesi fa al "cleptocrate" Mobutu S.S. I "ribelli" banyamulenge, di etnia tutsi, dopo essersi impossessati nei giorni scorsi di GOMA e BUKAVU, le più grandi città del KIVU, vicine al confine con il Ruanda, hanno infatti conquistato Uvira , situata più a Sud, al confine con il Burundi e puntano ormai su Kisangani, terza città del Congo per numero di abitantie snodo decisivo sulla via di Kinshasa.

Il governo di Kabila ha accusato il Ruanda(dominato dai tutsi) di appoggiarecon le proprie forze armate l'avanzata dei banyamulenge, e ieri il Presidente , ripetendo che le truppe di Kigali hanno "aggrdito il mio Paese", ha minacciato di "portare la guerra in Ruanda ". "Sarà una lunga guerra - ha dichiarato Kabila - ma la porteremo là da dove è venuta. Noi ci difenderemo- ha aggiunto - e i Ruandesi non vinceranno".

Da parte sua, da parte sua il Presidente ruandese P. Bizimungu ha seccatamente smentito ogni coinvolgimento del suo Paese , affermando però che il Ruanda è pronto a intervenire, "se si presenteranno gravi ragioni".

Le vicende degli ultimi giorni hanno il sapore della nemesi storica. Nel maggio 1997 Kabila entrava a Kinshasa dopo solo otto mesi di guerra che lo avevano condotto proprio dal Kivu , con l'appoggio dei banyamulenge, a conquistare l'intero Paese. I problemi di Kabila non si fermano però ai tutsi del Kivu, se è vero che anche nell'estremo Ovest, dove non vi sono i tutsi, i ribelli hanno conquistato la città di Muanda e la base navale di Banana: unico sbocco al mare del Congo.

Mentre gli Stati Uniti , il Consiglio di sicurezza dell'Onue il segretario generale Kofi Annan lanciavano appelli a rispettare l'integrità territoriale del Congo, ma anche i diritti umani di tutti, la caccia all'uomo proseguiva a Kinshasa.

Secondo quanto ha appurato l'organizzazione "Human Rights Now" numerosi drappelli di militari congolesi hanno organizzato posti di blocco nella capitale, arrestando tutte le persone di etnia Tutsi , ed hanno circondato l'edificio che ospita i funzionari del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, portando via un impiegato locale e due famiglie tutsi.

Cinquemila persone sono poi scese in piazza a Kinshasa, scandendo slogan contro il Ruanda e decapitando un fantoccio con le fattezze di Bizima Karaha, il ministro degli Esteri di etnia tutsi che secondo alcuni si sarebbe rifugiato a Goma, tra i banyamulenge.

 
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