(notizie precedenti al suicidio)
(AGI) - Cagliari, 11 ago. - L'interrogatorio del Procuratore
Capo della Pretura Circondariale di Cagliari, Luigi Lombardini,
accusato di concorso in estorsione aggravata, consumata e
tentata insieme all'editore Nicola Grauso e all'avvocato
Antonio Piras, ex Direttore Generale della Sardaleasing,
societa' del Gruppo Banco Sardegna, e' in corso da alcune ore
al Palazzo di giustizia, in citta', da parte del Pool di
magistrati di Palermo, guidati da Giancarlo Caselli. Secondo
l'accusa i tre indagati hanno estorto un miliardo di lire
all'ing. Tito Melis, padre di Silvia, la giovane donna di
Tortoli' (Nuoro), rapita il 19 Febbraio dell'anno scorso e
rilasciata l'11 Novembre successivo, ed hanno tentato di
estorcere un altro miliardo con riferimento al rilascio
dell'ostaggio. Secondo i magistrati palermitani Silvia Melis e'
riuscita a fuggire ai suoi carcerieri e, in base a
intercettazioni telefoniche ed ambientali e ad elementi
raccolti nel corso dell'inchiesta, il miliardo preso in
consegna, per incarico del padre dell'ostaggio, dall'avv.
Antonio Piras e da questi affidato all'editore Nicola Grauso
per la consegna finale ai malviventi, e' il frutto
dell'estorsione. Mentre per quanto concerne il tentativo di
estorsione l'accusa fa riferimento all'ulteriore richiesta di
un miliardo che l'ing. Tito Melis avrebbe dovuto versare ai
malviventi a liberazione avvenuta per evitare rappresaglie.
L'interrogatorio del magistrato cagliaritano, iniziato poco
dopo le 13, avviene lontano dalla presenza dei giornalisti e
dei cinetelefotoreporter che affollano il Palazzo di Giustizia.
E' stata infatti scelta un'ala isolata della Procura della
Repubblica nella quale i magistrati possono muoversi senza
essere notati e possono anche allontanarsi senza essere visti.
Presumibilmente l'interrogatorio e' stato interrotto per
consentire agli inquirenti, alla difesa e all'indagato una
pausa per rifocillarsi.
Luigi Lombardini, nel corso di
alcune ore di interrogatorio, assistito dal difensore di
fiducia, avv. Luigi Concas, ha meticolosamente replicato e
respinto gli addebiti che gli sono stati mossi dai magistrati
del pool di Palermo. Il Procuratore della Repubblica della
Pretura Circondariale di Cagliari, molto noto in Sardegna per
aver sgominato due "Anonime Sequestri" facendo condannare i
componenti a pesanti pene, ha fornito la sua versione dei fatti
illustrandola nel dettaglio e confermando quanto aveva scritto
a diversi organi della Magistratura subito dopo le vicende
legate al rilascio di Silvia Melis che lo indicavano quale
indagato di favoreggiamento per essersi adoperato per favorire
la positiva conclusione del sequestro a scopo di estorsione. Il
primo interrogatorio formale di Luigi Lombardini e' stato
verbalizzato e sottoscritto dalle parti.
Mentre si concludeva l'interrogatorio del magistrato
cagliaritano, a suo tempo "rivale" di Caselli al posto di
Procuratore della Repubblica di Palermo, e' giunto inatteso,
evidentemente convocato dal pool di magistrati palermitani,
l'ing. Tito Melis, padre di Silvia e personaggio divenuto
determinante nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria dopo le
vicende che hanno visto coinvolte le persone che si sono
adoperate per la liberazione della figlia e il suo difensore
di fiducia. Tito Melis e' convinto che Silvia sia riuscita a
sfuggire al suo custode anche se riconosce la buona fede di
alcune delle persone coinvolte nella vicenda. Finora,
nonostante l'accusa di estorsione consumata e tentata
contestata a tre indagati, da parte sua non vi e' stato alcun
accenno ad un'ipotesi di costituzione di parte civile.
Appena giunto al Palazzo di Giustizia, Tito Melis e' stato
sottoposto a interrogatorio dai magistrati palermitani che
cercano alcuni riscontri tra le diverse dichiarazioni degli
indagati.
L'avv. Luigi Concas ha precisato ai giornalisti che il
Procuratore della Repubblica della Pretura Circondariale di
Cagliari, ha respinto tutti gli addebiti che gli stati mossi.
Rispondendo alle domande, ha affermato che il magistrato ha
smentito la partecipazione all'incontro che, secondo l'accusa,
sarebbe avvenuto nelle vicinanze dell'aeroporto di Elmas nel
corso del quale sarebbe stata consumata la tentata estorsione
ai danni dell'ing. Tito Melis. Per quanto concerne il ruolo
di Nicola Grauso, Lombardini ha confermato di essere stato
contattato dall'editore ma di averlo sconsigliato ad occuparsi
della vicenda.
Luigi Lombardini, che ha lasciato il Palazzo di Giustizia
senza essere intercettato dai giornalisti, ha fatto sapere che
parlera' domani nel corso di un incontro informale con la
stampa.
L'interrogatorio di Tito Melis e' durato circa un'ora. Ora
i magistrati palermitani stanno mettendo insieme i vari
elementi emersi nella giornata odierna ricca di colpi di scena
e di contraddizioni tra la versione dell'accusa e quanto
sostenuto dai protagonisti interrogati. Si e' intanto appreso
che i magistrati non ritengono utile in questa fase
l'interrogatorio dell'editore Nicola Grauso, che era stato
sentito a lungo e piu' volte dai magistrati della Procura
Distrettuale di Cagliari Carlo Piana e Mauro Mura, con i quali
aveva effettuato un sopralluogo a Esterzili, il centro del
nuorese al confine con la provincia di Cagliari, dove l'editore
sostiene, evidentemente non creduto in base all'accusa
contestatagli, di aver consegnato un miliardo e 400 milioni di
lire a due individui incappucciati, emissari dei malviventi che
tenevano prigioniera Silvia Melis.